E’ allarme tracciabilità nel Ragusano dove il rischio della diffusione del Covid19 è elevatissimo.

La denuncia di un Comitato

Come denunciato dal Comitato cittadino spontaneo per la salvaguardia della salute pubblica e la tutela dell’ambiente a Pozzallo, numerose persone, che hanno avuto contatti con persone positive, non sono contattate dall’Asp, per cui, senza indicazioni e soprattutto senza un test molecolare, in tanti potrebbero essere i vettori del contagio.

Usca in tilt

Il Comitato, Cspa di Pozzallo, svela la farraginosità del sistema sanitario in cui il servizio Usca è praticamente sull’orlo del fallimento.

La testimonianza

A supporto di questa denuncia, ci sono le testimonianze, come quella di Emanuela Russo, presidente del Cspa, che racconta di essere stata contattata domenica 19 dicembre da un operatore, che assiste il figlio con disabilità gravissima, annunciandole di essere risultato positivo al Covid19 dopo essersi sottoposto ad un test rapido.

L’assistente ha poi informato l’Usca che si era recato il 17 dicembre nella casa della presidente, la quale ha deciso, in modo autonomo e responsabili di mettersi in isolamento insieme ai due figli.

I ritardi dell’Asp

“Martedì, non avendo ancora ricevuto notizie dall’Usca, ho telefonato – racconta Emanuela Russo -al mio medico curante chiedendogli di effettuare la segnalazione. Giovedì mattina finalmente il dipartimento di riferimento dell’ASP mi ha contattato informandomi che io ed i miei figli dovevamo stare in isolamento e avremmo dovuto sottoporci a test molecolare in data 27 dicembre”.

“Così si rischia la diffusione del contagio”

“Quindi da domenica 19 a giovedì 23 io e i miei figli tecnicamente, pur essendo contatti di un positivo, e quindi potenzialmente contagiati, avremmo potuto – racconta Emanuela Russo – regolarmente continuare la nostra vita, rischiando di contagiare altre persone andando al supermercato, al bar, a scuola ecc. La gravità di questo vuoto durato 4 giorni giustifica a mio avviso le difficoltà nel riuscire ad arginare i contagi”.

Medici di famiglia ed Usca

Secondo quanto riferito dalla presidente del Comitato, “il carico lavorativo dei medici di famiglia è notevolmente aumentato anche se molti pazienti lamentano a volte la mancata reperibilità e disponibilità di alcuni di essi definendola quasi latitanza”.

“Inoltre non sempre vi è un rapporto virtuoso tra le Usca e i medici di famiglia. Diventa risolutivo snellire l’interlocuzione tra medicina generale e Usca al fine di accelerare la tempistica delle segnalazioni e la risoluzione delle problematiche dei pazienti” conclude la presidente.

 

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