Ci sono stati momenti di tensione questa notte nel corso della protesta sulle strade di Vittoria contro il semi lockdown disposto dal Governo nazionale e dalla Regione. Si sono registrati lanci di bottiglie ma per fortuna non ci sono stati feriti né tafferugli.
La città iblea è, comunque, tra le più colpite dal Covid19, sono circa 370 i contagiati ma in tanti hanno deciso di seguire l’onda della protesta, iniziata in Sicilia a Palermo e poi propagatasi in altre zone, tra cui a Siracusa.
Il momento più delicato si è avuto quando i manifestanti si sono recati sotto la sede del palazzo che ospita i commissari, i quali, nei giorni scorsi, prima dell’ordinanza di Musumeci e del Dpcm di Conte, hanno imposto la chiusura delle strade. Tanti i cori, alcuni dei quali offensivi, ma a sedare gli animi ci hanno pensato gli agenti di polizia ed i carabinieri.
A Siracusa, un corteo, partito da corso Gelone, nel cuore della città, è arrivato intorno alla mezzanotte in piazza Duomo proprio sotto la sede di Palazzo Vermexio, la casa del Comune. Tra i manifestanti soprattutto operatori commerciali, in particolare ristoratori, titolari di bar e pizzeria, gestori di palestre, le categorie produttive maggiormente penalizzate da quel che qualcuno chiama già lockdown mascherato. La polizia ha controllato che non vi fossero problemi di ordine pubblico, naturalmente c’era molta tensione in strada ma la ragione ha avuto la meglio sulla rabbia, insomma le scene che si sono viste a Napoli, e che hanno fatto il giro di Italia, non si sono ripetute a Siracusa, così come a Palermo.
A Catania, due bombe carta sono stata lanciate in via Etnea, davanti la sede della Prefettura di Catania, durante un protesta contro le chiusure disposte dall’ultimo Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) per contenere la diffusione del Covid19.
Le deflagrazioni non hanno causato alcun ferito, ma hanno fatto scattare uno scontro tra le varie anime dei manifestanti, poi rientrato. Nessun contatto tra loro e le forze dell’ordine.
FOTO E VIDEO FORNITI DA FRANCO ASSENZA
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