Si è tolto la vita distrutto dalla crisi economica. Un giovane agricoltore di 31 anni ha visto come via d’uscita solo quella di impiccarsi ad un albero nella sua azienda agricola a Scoglitti.
Lascia la moglie e una figlioletta.
A fare la macabra scoperta sono stati i familiari che non vedendolo rincasare, prima lo hanno chiamato al cellulare, poi sono andanti nell’azienda.
Lo hanno trovato morto. Sono arrivate le forze dell’ordine e i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare la morte.
Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars esprime vicinanza e cordoglio ai familiari di Giovanni Viola, il giovane agricoltore di Vittoria, vittima della crisi che ha colpito il comparto.
“Quando una persona, in questo caso un giovanissimo agricoltore – dicono la deputata regionale del M5S Stefania Campo e i componenti del Gruppo Agricoltura dei Meetup Iblei – arriva al punto di compiere un gesto estremo, rinunciando alla propria vita e alla gioia della propria famiglia, allora vuol dire che è stato oltrepassato un punto di non ritorno. Non ci sono parole idonee a rimediare a ciò che è successo e a nulla varrebbe indicare possibili responsabili di questa ennesima tragedia”.
“Siamo consapevoli – proseguono – che determinati meccanismi dettati da una concorrenza spietata e il più delle volte sleale sono difficili da scardinare, ma è diritto dei cittadini e dovere di chi li rappresenta nelle Istituzioni lottare contro la distruzione dell’agricoltura ipparina e siciliana, che in questi anni è stata massacrata da accordi internazionali che l’hanno penalizzata”.
“La politica non può restare indifferente a tragedie come questa. Lungi dal volerle strumentalizzare e nella consapevolezza che le nostre parole non potranno restituire Giovanni Viola ai suoi cari – concludono – non possiamo tacere la necessità di un cambio di passo.Come più volte abbiamo avuto modo di ‘gridare’, occorre invertire la rotta. Il Governo regionale metta in atto misure radicali, perché la protesta degli agricoltori siciliani, messi in ginocchio da una crisi senza precedenti, non si può fermare né ignorare”.
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