Dopo un inverno difficile il Sud Est mette le ali. Soaco, la società che gestisce lo scalo di Comiso, comunica che il primo semestre 2017 si è concluso con un incremento dell’11,4% di passeggeri dei voli charter rispetto al periodo analogo del 2016. Un dato che migliora ulteriormente nelle prime tre settimane di luglio, quando si è registrato un significativo +52% grazie al transito di 6.399 passeggeri nell’aeroporto di Comiso (nel 2016 furono 4.198).
Uno sguardo complessivo ai primi sei mesi del 2017 vede una flessione del 10% del traffico composto dai voli di linea e da quelli charter. Un dato che esprime particolare criticità nei mesi invernali di gennaio (-24%) e febbraio (-31) a causa della soppressione dei voli da/per Londra e Milano Linate. L’andamento è andato però sensibilmente migliorando, fino a conquistare il segno positivo di giugno, dal mese di marzo, che registra -5%; seguono aprile (-7%); maggio + 0,3% e infine giugno con +1,7%.
Pur diminuendo l’offerta dei posti da parte delle compagnie aeree nel semestre allo studio – passati dai 266.125 del 2016 ai 231.413 del 2017 (-13%) – va evidenziato l’aumento delle percentuali di riempimento degli aeromobili, il cosiddetto Load Factor, con un incremento di 2,6 punti percentuali (dall’85% si è passati all’87,6%).
Tra le destinazioni internazionali più performanti e con coefficienti di riempimento che superano il 90% troviamo la rotte sulla Germania (Dusseldorf) e sul Belgio (Bruxelles). Il volo da/per Francoforte Hahn (Germania) addirittura nel mese di aprile di quest’anno ha raggiunto un load factor del 95%. Per quanto riguarda i voli nazionali le due destinazioni con coefficienti di riempimento superiore al 90% negli ultimi 4 mesi risultano essere Pisa e Milano Malpensa.
“I dati positivi del settore charteristico del primo semestre 2017 di Soaco – commentano il presidente Silvio Meli, in carica dal giugno scorso, e l’amministratore delegato Giorgio Cappello – vanno certamente condivisi con il territorio, le istituzioni, le forze economiche e le associazioni datoriali. Ma i charter, in un periodo limitato dell’anno, non possono da soli sostenere la gestione dell’aeroporto e generare sviluppo e indotto per il territorio. Occorre un impegno comune, uno sforzo condiviso per gestire in maniera sapiente e razionale la necessaria destagionalizzazione dei flussi del turismo”.
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