Sono due gli ‘scafisti’ (un gambiano e un senegalese) identificati dagli agenti della Squadra Mobile di Pozzallo dopo lo sbarco di 252 migranti quasi tutti provenienti dal centro Africa e le salme di due giovani che non ce l’hanno fatta. Uno è stato fermato, l’altro al momento solo denunciato perchè ricoverato in ospedale.

Secondo il racconto dei testimoni, sono salpati dalla Libia in 160 ed il gommone si è squarciato al centro facendo cadere in mare circa 25 persone, 2 soltanto quelle recuperate senza vita.

Dopo alcune ore di navigazione, i migranti hanno iniziato ad imbarcare acqua fino a quando il centro del gommone non si è del tutto squarciato. A decine sono caduti in mare e solo parte di essi sono riusciti a risalire a bordo mentre gli altri annegavano. I migranti superstiti nel dare aiuto a coloro che erano in mare, riuscivano a salvare solo due di loro che dopo poco però morivano.

Lo scafista era caduto in mare ma poi è riuscito a risalire ed a continuare la navigazione fino a quando il motore si è guastato e sono rimasti in balia delle onde per tutta la notte ed il giorno successivo ovvero quando sono stati soccorsi dalla motonave.

In questo caso lo scafista è stato fermato anche per il reato di morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina considerata la sua condotta che ha messo in pericolo tutti i migranti causandone un incidente in mare che ha avuto come conseguenza la morte di oltre 25 persone.

Al termine delle indagini lo scafista è stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica iblea.