Ad uccidere Loris sarebbe stato un cavetto usb e non una delle fascette, poi, consegnate da Veronica Panarello alle maestre del bambino. Così la difesa della donna nella nuova udienza del processo che la vede imputata per l’omicidio del figlio Loris, di soli 8 anni.
Protagonista dell’ultima udienza, dunque, l’arma del delitto. Secondo la perizia del medico legale, Giuseppe Iuvara, Loris sarebbe stato ucciso con delle fascette elettriche. Per la difesa, invece, l’arma del delitto è un cavetto usb.
Una tesi quella sostenuta dall’avvocato Villardita, avvalorata da una perizia di parte: una consulenza medico-legale bioingegneristica secondo cui il solco lasciato sul collo del bambino sarebbe compatibile con un cavetto usb.
Il processo è stato rinviato al 26 settembre, giorno in cui Veronica Panarello rilascerà delle dichiarazioni spontanee sul presunto coinvolgimento del suocero, Andrea Stival, nell’omicidio del piccolo Loris.
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