Aveva presentato un certificato sanitario chiaro: lesione alla colonna vertebrale. Un malanno che si sarebbe procurato spazzando le strade. Una vittima del lavoro. Con questi malanni non poteva certo continuare a fare lo spazzino.
Anzi doveva stare a casa, sotto le coperte e in malattia. Per mesi è andata avanti questa sceneggiata.
Per quanto si leggeva nei certificati medici l’operaio non avrebbe potuto prendere più la scopa e la paletta per spazzare le strade.
Poi un giorno il miracolo si è concluso. L’operaio gravemente malato è apparso in perfetta forma con vestito in modo impeccabile al suo capo, il titolare di una nota azienda che si occupa della gestione del servizio di Igiene e Urbana in uno dei comuni della provincia di Ragusa.
Il suo datore di lavoro insieme al Direttore tecnico, decidono di recarsi in un rinomato ristorante per gustare i sapori del pesce fresco appena pescato.
Qui come nei migliori film della commedia all’italiana si materializza una scena da oscar.
Il netturbino malato con una lesione alla colonna vertebrale si presenta vestito cameriere per servire proprio i suoi capi.
Tutto è filato liscio. I datori di lavoro hanno consumato il pasto. Non hanno detto nulla e non hanno fatto piazzate.
L’indomani appena sveglio il dirigente si è presentato in questura per presentare una denuncia che ha messo fine alle mirabolanti avventure dell’ennesimo furbetto di una lista che si allunga sempre di più.
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