Trent’anni di carcere per Veronica Panarello. E’ la richiesta dell’accusa, al termine della requisitoria che si è conclusa al Palazzo di Giustizia di Ragusa.

La mamma del piccolo Loris Stival, il bimbo di 8 anni trovato morto in un canalone a Santa Croce Camerina, dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato.

Le dichiarazioni spontanee rilasciate dalla donna nell’udienza della scorsa settimana non hanno convinto i giudici che oggi hanno formulato la richiesta a 30 anni.

Il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno ricostruito la personalita’ dell’imputata e il suo vissuto personale.

Durante la requisitoria l’hanno descritta come: “Egocentrica, bugiarda e manipolatrice” a causa di un “protagonismo esagerato”.

Petralia e Rota hanno anche ricostruito il contesto in cui e’ maturato il delitto e in particolare il “contrastato rapporto” che avrebbe avuto con il bambino che trattava da amico e non da figlio.

Per il pm Marco Rota “il movente e’ plausibile”, e non aggiunge altro. Plausibile, ma non provato.

L’avvocato di Andrea Stival, Francesco Biazzo, spiega che il movente ritenuto plausibile e’ quello di una relazione tra il suo assistito e Veronica: “Per la procura la donna avrebbe voluto fare pagare al suocero questa relazione”, ammesso che questa ci sia stata e per l’accusa non e’ un dato certo, tutt’altro, “nessuna chiamata, nessun traffico telefonico nei giorni in cui secondo la donna il bambino si sarebbe accorto della tresca”.

Il picco delle telefonate ci sarebbe stato, ma alcuni mesi prima dell’inizio della relazione che la donna colloca ad agosto 2014. Andrea Stival non ha, per la Procura, partecipato al delitto ma la relazione potrebbe avere spinto la donna ad uccidere il bambino che forse avrebbe visto qualcosa.

Il procuratore Carmelo Petralia sostiene che “comunque alla luce delle richieste formulate, il movente e’ irrilevante”, nulla aggiunge e nulla toglie alla responsabilita’ per l’uccisione del bambino.

Veronica in aula, da parte sua, alla richiesta di condanna del Pm, incredula, quasi sgomenta, avrebbe ripetuto “Trent’anni? Trent’anni…”, secondo quanto riferisce il legale Francesco Villardita che ritiene un punto a favore della difesa, il riconoscimento seppur parziale del movente e la difesa continuera’ a lavorare per dimostrare la compartecipazione di Andrea al delitto.

“Il problema non e’ la richiesta di pena – dice Villardita – ma come ci si arriva e il percorso che ha portato il pm alla richiesta di pena, una sorta di ‘credo, non credo’. Credo alla relazione, non alla compartecipazione al delitto perche’ non ci sarebbe la prova. Sara’ importante a questo punto ascoltare le parti civili e soprattutto l’avvocato di parte civile che rappresenta il suocero”.

Per Villardita che ricorda di avere chiesto la estromissione quale parte civile di Andrea Stival, “perche’ soggetto leso da un lato e dall’altro chiamato in correita’, faceva e poneva una fortissima anomalia processuale che si riverberera’ nella discussione finale della parte civile perche’ se si dovesse negare la relazione questa discussione si porra’ in antitesi con la requisitoria del pm”.

Il gip ricorda ancora Villardita, “sostenne che inun processo indiziario anche se non c’e’ movente, non e’ importante e lo disse anche il Riesame, non lo abbiamo trovato nella pazzia della Panarello. Ora che la Procura individui il movente e’ un atto di onesta’ intellettuale e coscienza”.

In sostanza, “che la Procura le creda anche se parzialmente e’ un fatto rilevante”, dice Villardita. “Porteremo in aula tutti gli elementi, video e commenti, riteniamo di avere elementi discreti”.

Per l’avvocato di Davide Stival, Daniele Scrofani, “il Pm ha effettuato questa ricostruzione partendo dalle dichiarazioni della Panarello, concludendo per la plausibilita’ del movente ma escludendolo perche’ mancano riscontri obiettivi che il suocero fosse presente al delitto”.

Intanto, Davide Stival vuole separarsi dalla moglie. La notizia è stata confermata da fonti legali in causa, sottolineando che ancora non è stato predisposto alcun atto formale, ma ci sono stati contatti tra gli avvocati di marito e moglie.

E’ fissata per mercoledì l’udienza in cui la parola passerà ai legali di parte civile, Daniele Scrofani per il marito di Veronica e Francesco Biazzo, per il suocero Andrea Stival.

Venerdì, sarà la volta della difesa di Veronica Panarello, sostenuta dall’avvocato Franco Villardita. La sentenza dovrebbe arrivare la prossima settimana.

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