Un uomo di 35 anni, originario dell’Albania ma residente a Ragusa, è stato raggiunto da una misura cautelare per aver picchiato una donna. Il gip del tribunale di Ragusa ha emesso un divieto di avvicinamento su richiesta della Procura di Ragusa dopo la denuncia di una donna, vittima delle violenze dell’albanese.

Secondo quanto emerso nelle indagini degli agenti di polizia, l’uomo, dopo aver conosciuto la donna si sarebbe invaghito, avrebbe voluto iniziare una relazione sentimentale con lei ma senza ottenere risultati. Lei avrebbe potuto offrirgli amicizia ma il trentacinquenne non sarebbe stato di questo avviso, per cui avrebbe insistito anche con metodi poco ortodossi. Nel mese di settembre, secondo quanto sostenuto dall’accusa, avrebbe incontrato la donna in centro, a Ragusa, e nello spazio di qualche minuto, dopo una discussione, l’avrebbe aggredita, procurandole delle lesioni.

Il provvedimento cautelare, che prevede l’obbligo di non sforare il raggio di 300 metri dalla vittima, è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile e delle Volanti di Ragusa.

A Siracusa, Il giudice del tribunale  Liborio Mazziotta, ha disposto gli arresti domiciliari per un uomo di 37 anni di Pachino, Christian Lombardo, accusato di atti persecutori e lesioni aggravate ai danni della ex moglie. Si tratta di un aggravamento della misura cautelare, in quanto, come emerge nel provvedimento, l’indagato, in rotta di collisione con la donna per l’affidamento del figlio, aveva il divieto di avvicinamento alla vittima. A sollecitare l’arresto, il 27 ottobre, è stata la Procura di Siracusa, a seguito di un’aggressione avvenuta il 21 ottobre in corso Gelone, nel cuore di Siracusa, ai danni del compagno della ex compagna, costretto a recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I per le contusioni riportante.

Secondo quanto emerso nel dispositivo del giudice, sulla scorta della denuncia presentata dalla coppia, il trentasettenne si sarebbe poi presentato nella struttura ospedaliera in cerca della ex moglie “intimandole di accettare l’accordo proposto per la cura del loro figlio”. Il compagno della donna, come indicato nel referto medico, ha riportato “un trauma cranico, un trauma facciale con frattura delle ossa del naso, trauma addominale, con una prognosi di 20 giorni”

 

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