Hanno tra i 21 e 24 anni i quattro ‘scafisti’ fermati dopo l’ultimo sbarco a Pozzallo, mentre altri quattro, tra cui 3 minorenni, sono in corso di identificazione da parte degli agenti della Mobile di Ragusa. In arrivo a Pozzallo c’è un altro gruppo di migranti tra cui due feriti da colpi di arma da fuoco.
In 481, ieri, sono arrivati sulle coste Ragusane dopo avere viaggiato a bordo di quattro gommoni salpati dalla Libia con gli scafisti che secondo quanto ricostruito dalla polizia ‘arruolati’ tra i migranti che si offrono pur di guadagnare qualche centinaio di dollari.
I migranti provenienti da diversi paesi del centro Africa sono stati recuperati in mare dalla nave della Marina Militare Bettica e poi trasferiti al Cpsa di Pozzallo.
Agli investigatori hanno raccontato di essere partiti dalla Libia a bordo di 4 gommoni e di avere viaggiato sempre insieme fino al salvataggio grazie alle navi impegnate nello specchio di acqua davanti le coste libiche.
Hanno detto di avere navigato per 8 ore o poco più e subito sono stati soccorsi superate le acque libiche, così come gli organizzatori gli avevano detto di fare.
“Ci fanno stringere, ci picchiano se non facciamo posto agli altri e se ci lamentiamo usano grossi bastoni per farci sistemare a bordo come dicono loro, anche se lo spazio era già finito”.
Gli investigatori hanno ascoltato per ore i migranti e sono arrivati ad individuare due equipaggi di scafisti che hanno condotto 2 gommoni. Uno era il timoniere e l’altro si occupava di rifornire i motori e dare le coordinate per non perdersi in mare. Seguono entrambi le istruzioni impartite dai libici prima della partenza e così, giunti in acque internazionali segnalano la loro presenza e si fanno soccorrere.
Le indagini hanno permesso di stabilire il consolidato sistema dei trafficanti ti esseri umani.
Anche questi migranti hanno pagato circa 1.000 dollari ciascuno elemento che ha permesso agli organizzatori di incassare quasi mezzo milione di dollari.
Solo dall’inizio del 2016 sono 6 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.
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