Francesco Piscopo, 77 anni, Calogero Piscopo, 45 anni e Marco Piscopo, 35 anni sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa per detenzione di armi e munizioni.

Tutti residenti a Vittoria, il padre e i due figli sono parenti dei fratelli Piscopo condannati per la strage di “San Basilio” del 1999 nata per alcuni contrasti all’interno dell’organizzazione mafiosa “Stidda”.

Le armi e le munizioni erano nascoste nella casa di residenza dei Piscopo e in un ovile.

All’arrivo dei polizotti i Piscopo riferivano che non c’era nulla da cercare e che era inutile l’attività degli investigatori impegnati a ricercare armi delle quali era stata chiesta la consegna.

Il tentativo dei Piscopo è risultato vano, difatti dopo diversi minuti sono state trovate le prime cartucce dentro casa, segno questo che potessero esserci armi, pertanto l’attività è proseguita anche nel caseggiato di pertinenza adibito a magazzino.

Uno dei Piscopo ammetteva di detenere un’arma per difesa personale e per difendere le pecore dai cani che talvolta le azzannano.

Peccato che il fucile fosse stato rubato anni prima ad un vittoriese; peraltro non è stato consegnato da lui ma trovato da uno dei poliziotti impiegati per la perquisizione.

Continuando l’attività di ricerca sono state trovate altre due pistole, entrambe con matricola abrasa, nascoste ma pronte all’uso e perfettamente funzionanti.