Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, è uno dei 55 sindaci siciliani firmatari di un documento a sostegno del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Lo ha svelato sul suo profilo social ma la sua decisione non è piaciuta a Fratelli d’Italia che lo ha criticato.

L’attacco a Cassì di FdI

“Vorremmo ricordare al nostro sindaco – spiegano Alessandro Sittinieri e Umberto Calvanese, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore cittadini di Fratelli d’Italia Ragusa –  che il suo ruolo è quello di rappresentare tutti i cittadini, quelli che lo hanno votato e quelli che non lo hanno fatto, quelli che la pensano politicamente come lui e quelli che hanno altre ideologie e orientamenti politici, quelli che credono che Draghi debba ritirare le dimissioni e chi, come noi, ritiene che invece questo Governo nazionale sia al capolinea, squalificato dalle azioni di chi non ha alcuna cultura politica e dall’incompatibilità profonda tra le forze in campo”.

La lettera dei 55 sindaci siciliani

La lettera è stata firmata da sindaci di ogni colore politico che hanno condiviso il documento degli amministratori  delle principali città italiane. In questo appello “bipartisan” i primi cittadini della Sicilia esprimono preoccupazione per la crisi di Governo “generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza”. I sindaci siciliani chiedono a Mario Draghi di andare avanti perché c’è bisogno di “stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.

“Scelta inopportuna”

Secondo i rappresentati di Fratelli d’Italia di Ragusa, la decisione del sindaco Cassì è inopportuna

“In questo contesto, un primo cittadino, prima di intervenire su un dibattito nazionale, dovrebbe interrogarsi sull’opportunità di schierarsi proprio – spiegano da Fratelli d’Italia -sulla base della considerazione già espressa e che ribadiamo: il compito del sindaco è quello di rappresentare tutti i cittadini e in determinati casi deve assicurare equidistanza e imparzialità, chiedendosi se la sua posizione espressa come rappresentante delle istituzioni non rischi di avvantaggiare una parte politica o un’altra in una fase così difficile per il paese”.

“No alle vecchie logiche delle poltrone”

“Un sindaco che si è professato sempre lontano dalla politica “vecchia maniera” e soprattutto dai partiti politici, finisce adesso per appoggiare le più bieche logiche politiche di conservazione delle poltrone e dei privilegi politici” concludono Alessandro Sittinieri e Umberto Calvanese, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore cittadini di Fratelli d’Italia Ragusa.

 

 

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