Le elezioni comunali a Vittoria probabilmente non si terranno. E non solo per la dichiarazione di zona rossa che è scattata da oggi e proseguirà almeno fino al 10 novembre con rischi di proroga e comunque consistenti rischi di invalidare le elezioni quali che siano le decisioni che si assumeranno. Sono i vittoriesi che sembrano pronti a boicottare la tornata elettorale. Non per una forma di protesta (nonostante proprio Vittoria sia uno dei centri delle proteste più forti contro il dpcm e le limitazioni alle attività) ma per vera e propria paura del contagio.

Ma andiamo per ordine nel raccontare un territorio particolare dove si dovrebbe votare per la nomina di sindaco e consiglio comunale il 22 e 23 novembre. Insieme a san Biagio Platani Vittoria non è rientrata nella tornata di amministrative che si è svolta a ottobre in Sicilia. Proprio Vittoria e San Biagio Platani sono comuni sciolti per infiltrazione della criminalità organizzata e per loro i termini di scadenza del periodo di commssariamento non erano maturati ad ottobre. da qui la scelta del voto a novembre.

Ma Vittoria ha subito mostrato un andamento epidemiologico complesso tanto che anche il candidato sindaco 5 stelle è risultato positivo al virus. I contagiati erano già 432 il 30 ottobre scorso e l’epidemia è in crescita con contagi fra la polizia municipale, fra il personale ospedaliero e così via.

Da oggi e per una settimana il comune è zona rossa con ordinanza del Presidente della regione entrata inv igore a mezzanotte nonostante si rincorressero voci sul suo annullamento. Già questo basterebbe a mettere in dubbio le elezioni. Una settimana dis top alla campagna elettorale è inevitabile e dunque il eprcorso verso ilv otos arebbe segnato. A parte la probabilità di proroga.

Il rinvio delle elezioni era già stato inserito nella bozza dell’ultimo dpcm. Ma a prescindere dalle scelte èpolitiche c’è un tema che rischia di farle saltare comunque le elezioni.

Su 69 presidenti di seggio (più uno per il seggio ospedaliero) solo 4 presidenti avrebbero dato conferma. Attulamente dal comune si sta procedendo alla surroga ma trovare in poco tempo 66 presidenti di seggio abilitati e disponibili non è cosa facile anche se non impossibile.

Non basta. La paura del contagio si sarebbe ormai diffusa anche fra i dipendenti comunali tanto che gli addetti al servizio elettorale starebbero rinunciando in massa agli straordinari in presenza. Il che significa rendere impossibili le operazioni di voto visto che bisogna aprire gli sportelli per i certificati elettorali e ricevere il pubblico, recapitare le schede, ricevere i plichi chiusi dopo il voto ed effettuare il riconto. Insomma tutte operazioni in presenza, con una mole di mpersonae da incontrare e di materiali toccati da tanti da ‘lavorare’.

E, infine, in questo clima c’è da chiedersi in quanti andrebbero alle urne col rischio che l’elezioni dia un risultato non rispondente al reale pernsiero dei vittoriesi. In conclusione paura batte democrazia 3 a zero. Un dato che andrebbe tenuto presente per qualsiasi scelta da fare nelle prossime ore

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