Mike Mbuvi Sonko, ex senatore e governatore della contea di Nairobi, capitale del Kenya, è famoso in tutta la nazione. Questo particolare politico keniota, nato nel 1975 a Mombasa, fa del kitsch il suo stile di vita. Si fa chiamare il “ricco”, nonostante sia stato accusato di corruzione per essersi appropriato di 3,5 milioni di dollari dello Stato, ma si dà sempre da fare per aiutare poveri, oppressi, bambini e ragazze.

 

Il processo in corso gli impedisce di aver accesso al suo ufficio ma non di girare per la contea, dove è popolarissimo, nonostante la sua fama. E così ne combina un’altra delle sue. Sonko, durante i sui giri nella capitale e dintorni, ha distribuito bottiglie di cognac ai poveri come se piovesse, sostenendo che protegga dal coronavirus. Non contento dello spettacolo, il governatore ha pubblicato sui social media immagini di bottiglie di Hennessy infilate in confezioni di cibo e beni base. In un video prosegue dicendo: «Dalla ricerca che è stata condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità e da varie organizzazioni sanitarie, l’alcol gioca un ruolo molto importante nell’uccidere il coronavirus o qualsiasi altro tipo di virus», seguito della tempestiva smentita dell’OMS.

 

A complicare le cose c’è il fatto che il cognac scelto non è uno qualunque, ma l’Hennessy del Gruppo Lvmh, il più grande gruppo di beni di lusso al mondo, con un fatturato (2017) di oltre 42,6 miliardi di euro e di cui Bernard Arnault è l’azionista principale. Una bottiglia di cognac Hennessy costa in media 30€ che, in Kenya, equivale a metà di un comune salario mensile. Il Gruppo Lvmh è stato costretto ad intervenire, comunicando che il consumo del loro cognac o di qualsiasi altra bevanda alcolica non protegge dal virus.