Attraverso le sue parole, la consorte di Pasquale Apicella (poliziotto ucciso in servizio a Napoli nella notte tra 26 e 27 aprile) ha voluto ringraziare la gente che nel corso di questi giorni ha pianto il poliziotto assieme alla sua famiglia. “Non lo abbiamo più visto, non lo potremo più riabbracciare” – riferisce a proposito del dpcm sul coronavirus che non prevede l’ultimo saluto ai defunti.

 

Chi era Pasquale Apicella?

Ucciso in servizio a soli 37 anni Pasquale Apicella era un agente scelto della Polizia di Stato. Durante la sua ultima notte in servizio un auto con alcuni delinquenti, che scappavano dopo aver rapinato una banca, si è scontrata con la volante della polizia su cui il compianto viaggiava con un collega.

 

Le parole della moglie:

 

“Una disgrazia senza eguali. Lino è uscito domenica per il suo turno di lavoro e non è tornato più. Io e i miei figli non lo abbiamo più visto, non lo potremo più riabbracciare perché ci è stato strappato via mentre, con coraggio, faceva il suo dovere. Nulla sarà più come prima per me e per i nostri bambini e non sappiamo come potrà essere il nostro futuro senza di lui. Ringrazio le istituzioni, il Corpo della Polizia di Stato, le forze armate, i corpi armati dello Stato, i vigili del fuoco, le amministrazioni locali e i tantissimi concittadini che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza con un gesto di tangibile solidarietà”.

 

I colpevoli:

Convalidato il fermo ai 4 rapinatori, tutti di etnia Rom arrestati a seguito della morte del poliziotto, al momento sono in carcere accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, tentata rapina, tentato furto, lesioni dolose e ricettazione. Questo quanto stabilito dal gip del Tribunale di Napoli.

Immagine: Italia-news.it