Nella appena trascorsa, grazie anche ai cieli sereni ovunque, è stato possibile ammirare la quarta ed ultima superluna del 2020, dopo quelle del 9 Febbraio, 9 Marzo, 8 Aprile. Una luna piena più grande del 7% e più luminosa anche del 15% in più rispetto al solito poiché dista dalla Terra soli 361.184 km, contro una media di 384.400 km, ed è per questo motivo che viene popolarmente chiamata, appunto, superluna. Questo termine, coniato dall’astrologo Richard Nolle nel 1979, e non da un astronomo, è malvisto dalla comunità scientifica che preferisce chiamarla “perigeo-syzygy“, ad indicare l’allineamento di tre corpi celesti appartenenti a un medesimo sistema gravitazionale.

 

Secondo le tribù di nativi americani, la superluna che cade nel mese di Maggio è detta anche Luna dei Fiori per via dell’abbondanza di fiori che in questo periodo coloravano le loro terre.

 

Il fenomeno notturno stavolta ha avuto un tocco in più che ha reso l’atmosfera quasi magica. Per cause concomitanti la superluna del 7 Maggio, è stata accompagnata anche da una pioggia di stelle cadenti. In questo periodo la Terra attraversa una zona di spazio dove sono sospesi i resti lasciati della coda della cometa di Halley. Il pulviscolo della coda, a contatto con l’atmosfera terrestre, si incendia creando quelle che noi chiamiamo stelle cadenti.

 

Per tutti quest’anno però questa superluna, ancor più romantica e magica del solito, può essere vista come un messaggio di speranza in questa fase 2.