ROMA (ITALPRESS) – “Mi resi conto che Giovanni Falcone era morto quando vidi che i medici e gli infermieri del Pronto soccorso si muovevano intorno a lui senza fare niente. Uno solo gli stava mettendo due punti di sutura sopra l’occhio, ma non certo per salvarlo”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, Francesco Lo Voi oggi procuratore di Roma e per anni pm a Palermo. Borsellino “capì subito che non c’era più niente da fare. Dell’attentato l’avevo avvertito io, dopo essere stato avvisato dal mio agente di scorta che normalmente stava con Falcone. Paolo era dal barbiere, mi disse di passarlo a prendere e insieme andammo al Civico. Guidavo io, con l’agente affianco e Paolo seduto dietro, preoccupato perchè andavo troppo forte. Aveva paura di un incidente, ma io volevo arrivare in fretta”.
“Bisognava andare immediatamente a casa di Giovanni – racconta Lo Voi – per cercare qualsiasi elemento eventualmente utile a indirizzare le indagini, e per prendere gli abiti necessari a vestire la salma. Anzi le salme, perchè nel frattempo era morta pure Francesca”. In casa di Falcone e Francesca Morvillo (ndr) “non c’era uno spillo fuori posto, e non trovammo nulla di interessante. A quel punto mi misi a cercare una giacca e una cravatta per Giovanni, ho scelto provando a immaginare quello che potesse stargli messo addosso…”.
(ITALPRESS).
– photo credit agenziafotogramma.it –
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