Il Tribunale di Siracusa ha assolto “perché il fatto non sussiste” Marco Spadaro, 54 anni, siracusano, dipendente della Soprintendenza, sotto processo per peculato.

L’incasso delle visite al Castello Maniace

L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Cotzia, venne indagato dai magistrati della Procura di Siracusa in quanto accusato di essersi impossessato dell’incasso delle visite al Castello Maniace, in Ortigia, relative ad un giorno del settembre del 2014.

Il pm aveva chiesto condanna

Il dipendente lavorava alla biglietteria del sito storico e per il pubblico ministero della Procura di Siracusa, che al termine della requisitoria ne ha sollecitato la condanna, quel denaro sarebbe finito nelle sue tasche.

Assoluzione

Il dipendente della Soprintendenza ha sempre rigettato le accuse e conclusione della Camera di consiglio il Tribunale ha sostanzialmente accolto la ricostruzione della difesa, assolvendo l’imputato. Tra 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza, che potrà essere appellata dai magistrati della Procura di Siracusa.

Condanna per peculato nel Palermitano

Il gup Cristina Lo Bue ha condannato a 4 anni e 8 mesi in abbreviato, Giovanni Trovato ex commissario liquidatore dell’Ast Sistemi una società controllata dalla partecipata della Regione Siciliana Ast Spa che gestisce il trasporto in house dei pullman. Era accusato di peculato.

La denuncia contro l’ex liquidatore era stata presentata era stato l’ex presidente di Ast, Gaetano Tafuri, finito sotto inchiesta nelle scorse settimane e che nel corso dell’interrogatorio ha rivendicato il suo lavoro per risanare i conti della società.

Le indagini dei finanzieri

Le indagini sono state condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale di Palermo della guardia di finanza.

Le spese di trasferta

Secondo quando accertato dai militari l’ex liquidatore si sarebbe appropriato di circa 117 mila euro maggiorando le spese di trasferta, vitto e alloggio per raggiungere la sede della società a Palermo dal suo luogo di residenza, Catania.

L’ex liquidatore dopo essersi dimesso ad ottobre del 2018 restituì con un assegno circolare emesso dal conto corrente della moglie quasi 30 mila euro. Era il suo fondo cassa personale. Trovato dovrà anche risarcire la società, assistita dell’avvocato Marco Lo Giudice.