“Tra bische, che attirano delinquenti, e spari nella notte, sembra essere sprofondati a Kabul”. Siamo, però, a Siracusa, ed i residenti della Borgata, che vivono tra viale Luigi Cadorna e corso Timoleonte, a due passi dal Santuario della Madonna delle Lacrime, hanno paura per la loro incolumità e quella dei loro figli.
“Temiamo per i nostri figli”
“Quando si è verificato il tentato omicidio nella notte tra il 29 ed il 30 dicembre, con un uomo gambizzato, uno dei miei figli sarebbe dovuto rientrare a casa da lì a poco. Ero terrorizzata, l’ho chiamato immediatamente al telefono per sincerarmi che stesse bene” racconta a BlogSicilia una donna che, ormai, come altri residenti, vive in un clima di paura.
Episodi violenti sempre più frequenti
“La situazione è andata peggiorando – sostiene la donna – negli ultimi mesi, ormai la zona è frequentata da persone che gravitano nel mondo della criminalità, per cui, le occasioni per eventi spiacevoli o addirittura drammatici sono sempre più frequenti. Del resto, la prova c’è stata con quell’episodio a ridosso di Capodanno. E’ normale che una persona giri in città armata?”
L’escalation di violenza in città
La percezione che gli episodi violenti siano in aumento è molto concreta tra la comunità siracusana. Due notti fa, una bomba è stata fatta esplodere nell’androne di una palazzina in via Pietro Novelli, nella zona di viale Zecchino, tra le più popolose del capoluogo. Un messaggio inquietante per un condomino ma preoccupa la modalità usata che avrebbe potuto causare danni irreparabili o attentare alla vita delle persone. Nei giorni scorsi, la polizia ha arrestato due persone che stavano per appiccare un incendio ad un chiosco, a Cassibile, ma il giudice li ha rimessi in libertà dopo appena 24 ore.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza
La settimana scorsa, in Prefettura, si è tenuto il Comitato per l’ordine e la sicurezza per discutere dell’impennata di episodi criminali, in particolare i furti ai danni delle attività commerciali a Lentini e Carlentini, oltre ai danneggiamenti ai mezzi del personale sanitario parcheggiati nell’area dell’ospedale Di Maria di Avola.
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