- Il sindaco ha sospeso a tempo indeterminato il mercato settimanale
- Una decisione presa dopo le violazioni degli ambulanti sul conferimento dei rifiuti
- I residenti, da tempo, chiedevano l’intervento dell’amministrazione
- Il provvedimento scatterà da lunedì 24 maggio
Ogni settimana via Fazello, a Noto, al termine del mercato settimanale che si svolge ogni lunedì si trasforma in una discarica a cielo aperto.
Rifiuti abbandonati
I rifiuti lasciati dagli ambulanti hanno l’effetto di deturpare questo pezzo di città, creando non poco indignazione e disappunto tra i residenti delle palazzine vicine che, da tempo, chiedono l’intervento dell’amministrazione comunale. E così, il sindaco, Corrado Bonfanti, ha usato il pugno duro, firmando un’ordinanza che dispone la sospensione dal 24 maggio del mercoledì a tempo indeterminato.
Troppe violazioni
“Una scelta necessaria, a seguito delle continue segnalazioni – dice il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti – ricevute dall’amministrazione comunale ed inviate da residenti e dalla stessa Roma Costruzioni, sui rifiuti generati dagli operatori commerciali al termine delle attività, nonostante ciascuno di essi sia comunque stato dotato di appositi strumenti per conferire i rifiuti solidi urbani in maniera corretta e nel pieno rispetto delle regole della raccolta differenziata”.
Un messaggio agli ambulanti
Una situazione che, evidentemente, non era più tollerabile, in ogni caso, l’amministrazione ha, in questo modo, voluto dare un segnale agli operatori commerciali in modo da scongiurare altri conferimenti illeciti. Quel che è certo è che il provvedimento del sindaco è destinato a far discutere, possibili degli incontri con le associazioni di categoria nelle prossime ore.
I commenti
La decisione dell’amministrazione ha creato discussione in città e sono stati diversi i commenti dei residenti. “Storia annosa, finalmente si interviene! La civiltà va imposta visto che non la si possiede” dice una donna. Ed ancora. “Questo perché, ognuno non fa il suo dovere. La piazza la dovrebbero lasciare pulita: c’è chi lo fa e chi non fa niente, poi, per colpa di qualcuno, pagano tutti”.
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