E’ una storia molto siciliana quella del servizio idrico a Siracusa, gestito dal marzo del 2015 dalla Siam (Servizio integrato acque del Mediterraneo), azienda di cui è socia unica la spagnola DAM (Depuración de Aguas del Mediterráneo).
Il Comune di Siracusa ha pubblicato un bando per l’affidamento del servizio, della durata di 3 anni, per un importo complessivo di 57 milioni di euro. La scelta di limitare il periodo di tempo è dettata dalla definizione dell’aggiornamento del piano d’ambito, cui seguirà l’approvazione da parte dell’Assemblea territoriale idrica e la successiva individuazione del soggetto unico per la gestione pubblica complessiva.
Il bando, comunque, è fortemente contestato sia dai sindacati, perché non prevederebbe tutele per il trasferimento di tutta la manodopera dalla Siam al nuovo gestore, sia dalla stessa azienda, che, infatti, ha presentato ricorso al Tar di Catania.
Nelle ore scorse, però, è arrivata la sorpresa: l’unica offerta arrivata all’amministrazione comunale è proprio quella della Siam, che, paradossalmente, potrebbe ritrovarsi a gestire il servizio idrico con la spada di Damocle del pronunciamento del Tribunale amministrativo, sollecitato da lei stessa. E tra i motivi del ricorso da parte della società ci sarebbe l’insostenibilità economica della gestione così come previsto nella gara europea del Comune.
“Il bando offre la possibilità di recuperare i soldi investiti – dice a BlogSicilia l’assessore al Servizio idrico, Carlo Gradenigo – ma è davvero strano l’atteggiamento della Siam che aveva fatto sapere di non voler partecipare alla gara, salvo poi farlo e presentare contestualmente ricorso”.
Secondo l’assessore del Comune di Siracusa, la stranezza dell’unica offerta presentata è motivata dalla circostanza che il periodo esiguo per la gestione non avrebbe invogliato le aziende. In ogni caso, la palla passa all’Urega. “Venerdì prossimo l’Urega – spiega l’assessore al Servizio idrico di Siracusa – farà il sorteggio per la composizione della commissione che valuterà l’offerta”.