• Il grande Maestro Franco Battiato è morto
  • Lutto nel mondo della cultura
  • Anche la Fondazione Inda lo ricorda con un video di backstage
  • Nel 1990, insieme a Giusto Pio, Battiato aveva scritto le musiche per “I Persiani” di Eschilo

Lutto nel mondo della cultura e dello spettacolo per la morte di Franco Battiato, il grande artista siciliano che si è spento ieri nella sua casa di Milo, all’età di 76 anni.
Oggi nel paese del Catanese, dove è stato proclamato il lutto cittadino, si tengono i funerali.

Il ricordo della Fondazione Inda

Anche la Fondazione Inda, che ha sede a Siracusa, ha voluto ricordare il Maestro. Sui social della Fondazione si legge infatti: “E’ stato un grande privilegio averti al Teatro Greco di Siracusa.
Ricordiamo Franco Battiato con questo breve video di backstage del 1990, quando insieme a Giusto Pio scrisse le musiche per I Persiani di Eschilo, per la regia di Mario Martone.
Mancherai a tutti noi, maestro”.

Battiato nel 1990 al Teatro Greco di Siracusa

Nel video si vede un giovane Battiato che risponde in maniera impacciata al alcune domande. Al Maestro infatti, molto riservato, non piaceva vivere troppo sotto i riflettori, e parlava con una certa fatica con i giornalisti.
All’osservazione “Il grande pubblico si domanda come mai Battiato a Siracusa…” risponde: “Si doveva domandare come mai non è mai stato a Siracusa visto che sono siciliano e abito anche qui, perché in realtà non mi ha mai interessato sonorizzare né spettacoli di teatro né film. Ma c’è sempre una prima volta”.
“Mi ha convinto Martone ad accettare – aggiunge -. Bisogna insistere con me, è difficile che io accetti una cosa subito”.
Una domanda riguarda poi il rapporto con il pubblico di Siracusa, sempre molto critico ed esigente, anche con i ‘mostri sacri’ dell’arte. A Battiato viene chiesto se ha timore proprio del pubblico. “No, assolutamente”, risponde, “tutto ho tranne che timore per il pubblico. Ho timore per altre cose, sì, ma mai per il pubblico”.
E ancora: “Il regista è più responsabile di tutta la messa in scena, io mi auguro che la musica sia buona e funzionale alla tragedia”.
Chi ha avuto la fortuna di assistere a quella rappresentazione, nonostante siano passati più di 30 anni, la ricorda ancora proprio per il forte potere evocativo delle musiche di Battiato.

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