“Mi rivolgo al segretario provinciale Piergiorgio Gerratana ed alla presidente dell’assemblea provinciale, Renata Giunta che hanno un ruolo di garanzia in tutto il partito”. E’ l’appello lanciato stamane nella sede del Pd da Giacomo D’Arrigo, delegato del commissario regionale per il congresso, Nicola Stumpo, per uscire dallo stallo sull’elezione del segretario cittadino di Siracusa, il cui esito è al centro di uno scontro durissimo.
Le parti in campo
Da una parte ci sono i sostenitori di Alessandro Dierna, appoggiato dall’area Bonomo-Cutrufo, dal leader dei Left wing, Marco Monterosso, dai Giovani democratici e dall’ex segretario cittadino, Santino Romano, dall’altro ci sono gli alfieri di Maria Grazia Ficara, composti dalle correnti dell’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano, della delegata nazionale del Pd, Marika Cirone Di Marco, e dal segretario provinciale, Piergiorgio Gerratana. Dierna.
In un primo momento, c’era stato un vincitore, Alessandro Dierna, come emerso nel verbale del 30 maggio ma il ricorso di Marziano che chiedeva l’annullamento del voto online è stato accolto da Nico Stumpo, per cui, tecnicamente, come sostenuto da D’Arrigo, si andrà al ballottaggio.
La soluzione politica
Ma con un partito diviso esattamente in due, il ballottaggio rischia di trasformarsi in uno scontro aperto, capace di trasformare il Pd in un Vietnam, da qui l’appello di D’Arrigo di trovare un accordo, non a caso ha fatto i nomi di Gerratana e Renata Giunta, quest’ultima schierata con Dierna, del resto entrambi occupano i rispettivi posti in virtù di un accordo dei due schieramenti ora in conflitto.
Il terzo candidato
Tre le soluzioni paventate, ma non dichiarate da D’Arrigo, c’è il ritiro di entrambi i candidati e l’individuazione di un terzo che vada bene ad entrambi le parti.
Il voto online
Nella sua esposizione, D’Arrigo ha ammesso che per le elezioni dei circoli nel Siracusano si è proceduto al voto online nonostante non fosse previsto dal regolamento regionale, per cui la disposizione di Stumpo, a seguito del ricorso di Marziano, taglia la testa al toro: tutte le preferenze, con modalità da remoto, sono annullate, compresa quella del senatore Nicita, senza possibilità di appello.
Ma c’è di più, perché lo stesso D’Arrigo, che ha manifestato il suo fastidio per la pubblicazione di un suo screenshot, ha detto che in queste votazioni erano già emerse delle irregolarità. Sebbene al voto fossero ammessi solo studenti e lavoratori fuori regioni, “hanno partecipato persone che si trovavano ad Enna ed a Catania”, inoltre, nel corso della conferenza stampa è emerso che la piattaforma usata era riconducibile a Niccolò Monterosso, segretario dei Gd di Siracusa, in campo con Dierna.
Lo screenshot della discordia
D’Arrigo è anche intervenuto sulla vicenda del suo screenshot che ha fatto il giro delle chat e pubblicato su BlogSicilia: in quel messaggio il delegato del commissario regionale forniva le indicazioni sul voto online, naturalmente prima del ricorso quando le parti in campo avevano accettato quella modalità nonostante non fosse prevista dal Regolamento regionale. D’Arrigo ha parlato di “strumentalizzazione” ed allo stesso tempo, nell’affermare di esserci rimasto prima amareggiato salvo poi prenderla con sorriso, ha chiesto a chi lo messo in giro di uscire allo scoperto. Ed ha aggiunto: “Pure io potrei prendere pezzi di conversazioni di quella chat per poi inviarla alla stampa ma non è il mio stile”.
“Il verbale? Mancano firme”
Il delegato del commissario per il congresso regionale ha anche risposto ad una domanda legata al verbale che ha assegnato la vittoria a Dierna a cui ha anche rivolto una stoccata. “In quel verbale – ha detto D’Arrigo – se vogliamo stare alle regole mancano delle firme, non è stato firmato da tutti”, inoltre, “quando Dierna, che stimo, sostiene che in merito al pronunciamento di Stumpo c’è solo una mail inviata a Marziano sbaglia: esiste un provvedimento del commissario”.
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