Nel processo, denominato Maschere Nude, in corso al Tribunale di Siracusa, su un presunto caso di concussione al Comune di Pachino, ha testimoniato un imprenditore.

Secondo la tesi dell’accusa, avrebbe pagato una tangente, pari a 10 mila euro, per sbloccare un pagamento e nel corso della sua deposizione, il titolare della società aggiudicataria del servizio noleggio service per la manifestazione Agosto pachinese 2012, avrebbe ammesso di aver dato una dazione in denaro.

9 sotto processo

Sotto processo ci sono 9 persone, tra cui l’ex sindaco Paolo Bonaiuto,(difeso dall’avvocato Gennaro) gli ex consiglieri comunali Salvatore Spataro, (difeso dall’avvocato Giuseppe Gurrieri)  e Massimo Agricola (assistito dall’avvocato Antonino Cataldi),  il presunto boss della cosca di Pachino, Salvatore Giuliano, (difeso dall’avvocato Giuseppe Gurrieri), accusati di concussione, mentre altri 5 imputati rispondono di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio: Sebastiano Meli, Maria Parisio, (difesa dall’avvocato Giuseppe Gurrieri), Massimo Vizzini (difeso dall’avvocato Paolo Caruso Verso),  Salvatore Fabio Alessandro Palermo,(difeso dall’avvocato Emiliano Bordone) e Salvatore Cannavò.

La vicenda

L’inchiesta della Procura fu condotta dal pm Antonio Nicastro, ora in servizio a Catania, e secondo la tesi del magistrato Bonaiuto “in qualità di sindaco del comune di Pachino, Agricola in qualità di consigliere comunale, Giuliano e Spataro in qualità di intermediari, mediante minaccia – si legge nel provvedimento del magistrato – , consistita nella mancata emissione del mandato di pagamento, costringevano Angelo Palumbo, titolare della ditta Panorama Sound in Floridia, aggiudicataria del servizio noleggio service per la manifestazione Agosto pachinese 2012 per l’importo  di 30 mila e 250 mila euro  a versare una tangente pari a 10 mila euro”.

La testimonianza dell’imprenditore

Rispondendo alle domande dell’avvocato Sofia Amoddio, difensore del Comune di Pachino, costituitosi parte civile nel processo, l’imprenditore avrebbe sostanzialmente affermato di essersi rivolto, in modo spontaneo, ai due ex consiglieri per sbloccare quel pagamento e di aver provveduto a dare due dazioni di denaro per oliare la complessa macchina burocratica del Comune di Pachino.

Contestualmente, avrebbe detto che, in questa vicenda, non avrebbe chiamato in causa né l’ex sindaco Paolo Bonaiuto né Salvatore Giuliano. Il Collegio giudicante ha rinviato il procedimento all’udienza del primo giugno , nella quale saranno sentiti altri testi della difesa.