Udienza al Tribunale del Riesame per Corrado Lentinello, Rachele Rocca, i due consiglieri comunali di Portopalo arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta per concussione della Procura di Siracusa.

In settimana il giudizio sulla richiesta di revoca dei domiciliari

Nell’inchiesta per tentata concussione della Procura di Siracusa è rimasto coinvolto anche l’ex consulente del sindaco, Antonino Rocca, padre dell’esponente politico. Tutti e tre gli indagati, assistiti dall’avvocato Giuseppe Gurrieri, chiedono la revoca della misura cautelare, essendo ai domiciliari. Entro la settimana, arriverà il giudizio del Tribunale.

Le accuse degli inquirenti

Per l’accusa, i tre avrebbero fatto pressioni nei confronti alcuni imprenditori, le cui aziende avevano ottenuto dal Comune di Portopalo dei lavori, per ricevere dei favori, tra cui assunzioni di persone vicine agli indagati e soldi. Ed a supporto di questa ricostruzione, gli inquirenti hanno in mano le dichiarazioni delle presunte vittime e le intercettazioni telefoniche.

La difesa

I due consiglieri comunali e l’ex consulente del sindaco hanno sempre negato le accuse come ribadito nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono tenuti al palazzo di giustizia di Siracusa.

Documenti, chat e messaggi a sostegno degli indagati

Secondo la tesi dei consiglieri comunali, Lentinello e Rocca, e dell’ex consulente del sindaco, vi sono chat, messaggi vocali ed altri documenti capaci di smentire la ricostruzione degli episodi a loro contestati. Questi atti sono stati consegnati ai giudici del Riesame di Catania.

L’indagine nel 2020

L’indagine dei carabinieri è partita a settembre 2020 dopo alcune segnalazioni in merito a dei casi che avrebbero viste come vittime degli imprenditori.

Il caso a Priolo

Non è la prima inchiesta per concussione della Procura di Siracusa, infatti nell’ottobre scorso fu arrestato il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, accusato di aver esercitato pressioni sulle aziende del Petrolchimico per ottenere assunzioni e commesse.

Gianni ha sempre negato le accuse e poco dopo la misura cautelare venne sospeso dalla carica di primo cittadino per effetto della legge Severino. E’ rimasto agli arresti domiciliari per tre mesi, è tornato in libertà pochi giorni dopo le sue dimissioni da sindaco.

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