“La presenza di altre compagnie crocieristiche testimonia che Siracusa è conosciuta nel circuito mondiale, del resto la città è 12esima in Italia per transiti”. Lo afferma a BlogSicilia il presidente delle Attività portuali di Confcommercio Siracusa, Francesco Diana, in merito alla decisione della Msc Crociere di lasciare Siracusa a partire dal 2024.

“A Siracusa – aggiunge Diana –  ci sono stati 109 mila transiti nel 2022, solo con Msc ne sono stati registrati circa 80 mila ma con una sola nave, perché è molto grande. Il resto dei transiti si conta con 90 approdi di navi diverse, tra cui quelle che gravitano  nell’orbita di grosse compagnie internazionali come Royal Caribbean e Carnival Corporation”.

Presidente, c’è da preoccuparsi per il settore?

E’ chiaro che siamo preoccupati e speriamo che arrivino altre navi, però, questa non è la morte del settore crocieristico. Va detto che continuo a dialogare con Msc, i cui vertici hanno scelto di operare altrove ma non si tratta di una decisione legata all’impreparazione della città e delle sue strutture. La presenza di altre compagnie testimonia che Siracusa è conosciuta nel circuito mondiale, del resto la città è 12esima in Italia per transiti.

E come vede la decisione di Msc?

Non è un addio della Msc, del resto non sono stati manifestati da parte dei vertici della compagnia dei problemi di ordine tecnico o infrastrutturale. Va detto che Siracusa accoglie circa 160 navi l’anno, quelle di Msc sono 28 che, comunque, portano grandi numeri, tra cui 80 mila passeggeri.

Da chi è composta la filiera locale?

Ci sono i piloti, gli ormeggiatori, gli operatori dell’ecologia, gli addetti al termina, l’agenzia marittima, insomma c’è lavoro per tante gente.

Quale è il giro di affari per questa filiera?

L’approdo, in termini economici, lascia a tutto l’indotto portuale dai 20 mila euro, legati ad una nave per così dire piccola, ai 70 mila euro di una nave grande. Questa è solo la componente portuale, perché la filiera si estende anche alle guide, al noleggio dei bus, fino ai ristoranti, bar e pizzerie, oltre alle attività commerciali generiche. E poi c’è un altro aspetto da non sottovalutare.

Quale?

Il gruppo dei piloti e degli ormeggiatori, che da sempre ha operato nella rada di Augusta per assistere le petroliere nelle operazioni di carico e scarico di greggio dagli stabilimenti del Petrolchimico, vede come una opportunità il settore crocieristico, considerata la crisi della stessa zona industriale. Si tratta di un settore su cui la città deve scommettere.

Ma non è troppo piccolo il Porto di Siracusa?

E’ chiaro che quando avremo più banchine, il numero delle navi a Siracusa crescerà, per cui da una la settimana si potrebbe passare a due il giorno. Ne manca una banchina e quando sarà completata il giro di affari per la città avrebbe una impennata importante.

Quanti navi da crociere può accogliere Siracusa?

Per il momento, abbiamo la possibilità di accogliere una nave grandissima, ormeggiata nella banchina numero 3, e poi navi più piccole nelle banchine numero 4 e 5. Manca la banchina numero 2, altrettanto grande, che non appena conclusa permetterà di accogliere navi da crociere di vaste dimensioni contemporaneamente.

 

 

 

 

 

 

 

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