E’ in prima elementare un bimbo di 6 anni di Siracusa ma sulle sue piccole spalle porta un peso non indifferente: un disturbo dell’apprendimento che lo penalizza rispetto ai suoi compagni. “Attendiamo ancora che ci venga assegnato l’insegnante di sostegno come abbiamo chiesto alla Neuropsichiatria infantile” dice il padre del bambino ma in attesa di risposte il piccolo, finché è stato in classe è riuscito, in qualche modo, a stare al passo dei compagni.

La situazione è drasticamente cambiata quando la Regione ha chiuso, per l’emergenza sanitaria, le classi delle scuole elementari e medie, disponendo la Didattica a distanza che, in teoria, dovrebbe terminare il 18 gennaio, giorno in cui dovrebbero ripartire le lezioni in classe.

“Per mio figlio -racconta il padre a BlogSicilia – stare davanti al pc è davvero difficile, per via dei suoi problemi legati all’apprendimento. Praticamente impossibile che rimanga concentrato e questo non fa altro che aumentare il gap con i suoi compagni. E’ una situazione frustrante, io e mia moglie stiamo facendo i salti mortali per aiutarlo a seguire le lezioni con il sistema della Didattica a distanza, di certo se si proseguirà ancora sarà come aver buttato un anno. Peraltro, mio figlio è in prima elementare e come tutti sanno è un anno importante dove si gettano le basi per l’istruzione”.

Ma resta il problema dell’insegnante di sostegno quando il piccolo, insieme ai compagni, rientrerà in classe.

“L’ufficio della Neuropsichiatria infantile – spiega a BlogSiclia il padre del bambino siracusano –  ci ha chiesto una nuova diagnosi allo scopo di verificare se sussistono le condizioni per usufruire dell’insegnante di sostegno. Va detto che mio figlio svolge presso una cooperativa  terapia psicomotoria e riabilitazione logopedica. Con tante difficoltà proviamo a dare a nostro figlio le stesse opportunità che hanno altri bambini ma vi assicuro che non è per nulla semplice. Mi auguro davvero che possano concedergli la possibilità di godere dell’insegnante di sostegno, ne va del futuro di mio figlio, non certo del mio e di mia moglie”.