Nell’inchiesta degli agenti della Squadra mobile e della Procura di Siracusa sulla compravendita illecita di cappelle gentilizie, conclusa con l’arresto del direttore del cimitero di Siracusa, Fabio Morabito, e di un operaio, Marco Fazzino, è emerso un sistema che vedrebbe coinvolti dirigenti e dipendenti ma anche un’impresa.
5 acquirenti di cappelle sono indagati
Nel registro degli indagati, oltre ai due principali protagonisti della vicenda, entrambi ai domiciliari, sono state iscritte altre 9 persone: tra queste, 5 sono coloro che avrebbero beneficiato di tombe appartenenti ad altre famiglie dietro pagamento di cifre consistenti, fino a 30 mila euro.
L’impresa coinvolta
Secondo gli inquirenti, la titolare di una impresa, incaricata dal Comune per il servizio di esumazione, traslazione ed estumulazione, si sarebbe messa a disposizione del direttore del cimitero per il trasferimento delle salme nell’ossario, senza, però, nella tesi di polizia e magistrati, una copertura legale, in sostanza in modo illecito.
La dipendente dei Servizi cimiteriali
Un ruolo in questa vicenda l’avrebbe avuto una dipendente dell’ufficio servizi cimiteriali del Comune di Siracusa che, secondo quanto prospettato dall’accusa, avrebbe aiutato il direttore nel tentativo di sviare le indagini, avviate a seguito della denuncia di una donna dopo aver scoperto che la cappella di famiglia del cimitero comunale, in cui erano state tumulate le salme dei propri congiunti, era ormai occupata da altri defunti. Per gli investigatori, la donna avrebbe cercato di alterare la documentazione relativa alla decadenza della cappella.
Il geometra dell’Ufficio tecnico del Comune
Nella bufera giudiziaria è finito anche un geometra dipendente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Siracusa che avrebbe avuto il compito di redigere le relazioni di stima delle cappelle cimiteriali. Il dipendente, che, nel corso delle indagini degli agenti della Squadra mobile, sarebbe stato interrogato avrebbe fatto dichiarazioni ritenute false dalle forze dell’ordine, allo scopo, secondo l’accusa, di ostacolare le indagini.
Il dirigente comunale
Tra gli indagati anche l’allora dirigente comunale del Settore Servizi cimiteriali che, nella ricostruzione dei magistrati e della polizia, avrebbe turbato il procedimento di concessione di una cappella gentilizia.
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