• Nuova posizione contro la demolizione dell’ecomostro di Siracusa
  • Articolo 1 chiede al sindaco di mediare con la Regione per abbattere la struttura
  • Il Comune di Siracusa ha presentato un progetto per riqualificare l’opera in cemento armato

“Il sindaco si faccia promotore di chiedere un incontro con il presidente Musumeci per individuare una soluzione giuridica, tecnica ed economica utile ed adeguata a demolire quel mostro che grida vendetta alla civiltà e dignità di un’intera città”.

Lo affermano Pippo Zappulla e Ninni Gibellino, segretario regionale e cittadino di Articolo 1, in merito alla vicenda del parcheggio Talete, l’ecomostro in cemento armato che una grossa fetta della città vorrebbe abbattere per recuperare l’antica Marinella mentre il Comune ha investito risorse per un progetto di riqualificazione.

La vicenda giudiziaria

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha spiegato, nel giustificare la decisione della sua amministrazione di non considerare l’ipotesi della demolizione, che la Regione chiederebbe i soldi indietro, circa 20 milioni di euro, compresi gli interessi, stanziati all’inizi degli anni 90 per costruire quel parcheggio. In realtà, il finanziamento prevedeva un collegamento sottomarino nell’ambito di un piano di Protezione civile solo che quel tunnel è rimasto nel progetto mentre l’ecomostro troneggia su Ortigia.

La soluzione di Articolo 1

“Sono state presentare da associazioni, singoli cittadini, architetti proposte tecniche di estremo rilievo e bellezza che però si scontrano con l’impossibilità a demolire la struttura. Non mancando le soluzioni e i progetti per mantenere il parcheggio eliminando, però, quella incredibile quantità di cemento inutile e dannoso ci chiediamo quindi – dicono Pippo Zappulla e Ninni Gibellino – perché non avanzare forze politiche e sociali unitariamente alla Regione siciliana di inserire questa opera di bonifica paesaggistica nel piano delle priorità ambientali siciliane”.

L’anomalia

“Bizzarro, peraltro, che di quel piano di protezione civile – dichiarano Zappulla e Gibellino – a suo tempo definito sia rimasto in piedi solo il Talete mentre è clamorosamente evidente quanto strategico era il collegamento del ponte che invece di essere rinforzato e sistemato fu abbattuto.

“Il no della città all’ecomostro”

Secondo gli esponenti di Articolo 1, “è incredibile come non si possa aggirare l’ostacolo giudiziario quando c’è un’intera città compresa di amministrazione, opposizione, forze sociali e culturali totalmente contrarie a mantenere quella struttura in piedi”.