• Si sono celebrati nella Cattedrale di Noto i funerali di Ada Rotini
  • La donna è un’altra vittima del femminicidio
  • Indagato è il marito che l’ha uccisa a coltellate

Sono state tante le persone che oggi pomeriggio hanno assistito ai funerali di Ada Rotini, la donna, originaria di Noto, uccisa brutalmente a Bronte dal marito da cui avrebbe dovuto separarsi.

Lacrime e commozione

Lacrime e dolore in chiesa, il parroco, nel corso della sua omelia, ha provato a lenire il dolore dei familiari, dei figli soprattutto, distrutti da una tragedia che si porteranno per sempre dietro.

Applausi all’uscita del feretro

All’uscita dalla Cattedrale, quando il rito funebre si è concluso, il feretro è stato salutato da un lungo applauso, accompagnato dal lancio di palloncini bianchi. Ada Rotini è nata e cresciuta a Noto, si guadagnava da vivere come badante, poi il trasferimento a Bronte, con il tragico epilogo.

L’indagine sul femminicidio

Dalle indagini è emerso che nel dicembre del 2020, cinque mesi dopo il matrimonio, la donna si era rivolta ai carabinieri di Maletto per segnalare il desiderio di interrompere il rapporto alla luce di riferiti comportamenti violenti tenuti dall’uomo, descritto come autoritario e possessivo.

Le ore precedenti al delitto

Lo scorso 1 settembre la vittima aveva intrapreso l’attività di badante a Maletto, proprio nei confronti di un novantenne al quale, la mattina dell’omicidio, aveva chiesto di essere accompagnata al municipio di Bronte per l’udienza di separazione, salvo poi decidere di recarsi, anche con la sorella e senza preavvisare gli inquirenti come invece aveva fatto in altra circostanza, in casa del marito per ritirare i propri effetti personali.

L’omicidio

L’aggressione è cominciata quando la donna è andata via: il marito l’ha colpita prima mentre era in auto, con diversi fendenti sferrati dal finestrino, per poi continuare ad infierire su di lei dopo averla trascinata fuori dal veicolo. L’anziano, seduto al posto di guida, nonostante l’età avanzata era immediatamente accorso in aiuto della donna venendo però anch’egli attinto da una coltellata al braccio destro. Il primo a intervenire è stato un carabiniere libero dal servizio che ha visto Asero tentare il suicidio colpendosi all’addome col coltello.

 

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