Il garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trombino, ha presentato al Tribunale dei minorenni di Catania un ricorso d’urgenza per lo sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato dei 13 minorenni a bordo della Sea Watch. La richiesta è stata depositata dall’avvocato Rosa Emanuela Lo Faro ed è motivata con “i maltrattamenti e le torture” che i minorenni hanno subito in Libia. Il legale ha chiesto anche l’intervento dell’autorità marittima per dichiarare l’emergenza medica per i minori.

Nell’istanza si sottolinea che i 13 minorenni a bordo della Sea Watch sono “vulnerabili” e che “hanno subito torture”. Per questo si chiede di “ordinare l’intervento della Sanità marittima per l’accertamento e la libera pratica sanitaria” da cui si “evincerà che non ci sono condizioni sanitarie che possano determinare la quarantena degli occupanti della nave”. Si chiede quindi di “ordinare al ministero dell’Interno, per il tramite dell’ufficio immigrazione della Questura di Siracusa, l’accompagnamento e il collocamento immediato dei 13 minori stranieri non accompagnati a bordo della Sea Watch 3 in una struttura di accoglienza adeguata” e di “nominare loro un tutore”.

“La Procura per i minorenni di Catania ha agito per la parte di sua competenza compulsando Procura generale, ministero degli interni, ministero dei trasporti. Alcuni minorenni tra l’altro hanno un’età dubbia”. Lo ha detto il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, facendo un punto sulla vicenda della Sea Watch. “Non hanno nessun documento con sé – ha aggiunto – e quindi è riportato soltanto l’anno di nascita senza neanche giorno e mese. Quindi è un profilo da verificare anche questo. Sostanzialmente c’è solo un minorenne che dichiara di avere 15 anni, per il resto tutta la fascia dei diciassettenni, molti nati il 1 gennaio del 2002. Sono di diverse nazionalità – ha spiegato Scavone – il quindicenne sudanese, poi del Gambia, del Senegal. Ma sono tutti identificati sulla base delle loro dichiarazioni”.

Articoli correlati