C’è anche l’ex assessore regionale ai Beni Culturali, Fabio Granata tra i 17 indagati della Procura di Siracusa nell’ambito di un’inchiesta di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di autoriciclaggio, bancarotta, reati fiscali e associazione a delinquere per la commissione di truffe.
La galassia di società energetiche
Tutto ruota attorno alle società, 8 in tutto, riconducibili al gruppo Onda di Siracusa, specializzato in distribuzione di energia elettrica, in particolare tra Sicilia e Sardegna, al cui vertice c’è Luigi Martines, cognato di Granata, quest’ultimo dimessosi nei mesi scorsi da assessore alla Cultura del Comune di Siracusa. Contestualmente, il gip di Siracusa ha disposto il sequestro preventivo di 5 milioni 670 mila 693 euro nei confronti degli indagati.
Chi sono gli indagati
Ecco chi sono: Mila Caldarella, Luigi Martines, Elio Quartararo, Sebastiano Butera, Marco Mudu, Angelo Corbosiero, Sabina Cortese, Fabio Granata, Pierpaolo Calafiore, Sinergia R&S srl, Blocco 4 srl, Europark Ldt, avente sede legale a Gozo, Onda srl, Lucas Engine srl, Onda energia srl, Lucas L srl, Asd Matchball.
Il ruolo del cognato di Granata
Martines, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, avrebbe assunto il ruolo di capo, in quanto, tra l’altro amministratore di diritto o di fatto di tutte le società del gruppo operanti sia in Italia che all’estero.
Il modus operandi
Dalle indagini, condotte dalla Guardia di finanza di Siracusa, gli indagati, a vario titolo, avrebbero pianificato la commissione di alcuni reati, tra cui la truffa ai danni di Enti pubblici ed autoriciclaggio, l’omesso versamento dell’Iva oltre alla bancarotta fraudolenta. E per farlo, nella tesi degli inquirenti, avrebbero usato alcune delle società la Lucas Engine s.r.l., la Onda s.r.l. e la Onda Energia s.r.l..
Le società portate al fallimento
In particolare, i finanzieri avrebbero svelato un’omissione sistematica del pagamento dei tributi e dei contributi previdenziali che avrebbero portato ad un’esposizione debitoria elevata, come nel caso della Lucas Engine capace di arrivare ad oltre 13 milioni di euro, contribuendo all’agonia delle aziende. A quel punto, secondo gli investigatori, una volta toccata la soglia di indebitamento, i beni sarebbero stati trasferiti in altre società riconducibili a Martines.
Le false fatturazioni
Inoltre, nella ricostruzione dei pm di Siracusa, la Sinergia R & S s.r.l., sarebbe stato usato il sistema delle false fatturazioni, allo scopo di giustificare l’emissione di denaro dalla società ormai decotte, simulando delle operazioni inesistenti.
I ruoli
Se Martines è indicato come il leader di questa presunta associazione, l’ex assessore regionale ed ex presidente della commissione regionale antimafia, Granata, avrebbe avuto per i magistrati una posizione apicale, ritagliandosi il ruolo di finanziatore occulto, avendo fatto arrivare 800 mila euro dalla Lucas L alla Onda ma, per gli inquirenti, avrebbe reclutato anche dei prestanome, come Sebastiano Butera, ex consigliere provinciale, Mila Caldarella, Elio Quartararo ed Angelo Carbosiero mentre Pierpaolo Calafiore avrebbe occupato una posizione di vertice, per via delle sue competenze contabili, impartendo direttive ai dipendenti.






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