E’ durato appena 10 mesi il mandato da prefetto di Siracusa per Giovanni Signer che a partire da lunedì prossimo prenderà servizio a Macerata. Al suo posto, proveniente da Caltanissetta, ci sarà Chiara Armenia che ha già avuto degli input sulle emergenze in città ed in provincia. Stamane il rappresentante di Governo ha incontrato i giornalisti per il saluto alla città ed ha svelato quali sono le criticità maggiori del territorio.

Petrolchimico e turismo

“C’è la questione industriale, per la presenza del Petrolchimico di Priolo, la vicenda ambientale, come emerso nell’incendio alla Ecomac, ed ancora la sicurezza ed il turismo”. E proprio di turismo si è discusso circa un mese e mezzo fa in Prefettura in occasione dell’incontro con la Commissione parlamentare regionale antimafia, in particolare il presidente, Antonello Cracolici, al termine del vertice, parlò delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nel turismo.

La mafia in Ortigia

Ed in effetti, due settimane fa, è stata portata a termine un’operazione dei carabinieri e della Finanza conclusa con l’arresto dei personaggi chiave del clan di Ortigia che avevano il monopolio del servizio degli apecalessini.

“Spiegammo – ha detto il prefetto Signer – alla Commissione antimafia questa criticità e come è di tutta evidenza c’è stata la risposta da parte delle istituzioni. Ortigia è anche altro – ha proseguito il prefetto – infatti abbiamo parlato con le associazioni di categoria per il rispetto delle regole, tra cui i dehors” ma non ricevendo adeguate risposte sono state emesse “numerose sanzioni” aggiunge il prefetto. L’altro nodo di Ortigia, come emerso nel corso dell’incontro con il prefetto, è legato al servizio delle barche, quelle che trasportano i turisti per il giro della costa, spesso in mano ad abusivi.

Mancano i controlli sui depositi di stoccaggio

L’altra questione è quella dell’incendio della Ecomac, il deposito di materiale plastico che sta ancora tenendo sotto scacco l’area dei Comuni industriali per via dei fumi e delle sostanze tossiche liberare in aria. Il sospetto che dietro ci sia la mano degli attentatori è altissimo, “su questo aspetto ci sono le indagini da parte dell’Autorità giudiziaria” ma il prefetto ha aperto un altro fronte, quello dei controlli.

“Ho chiesto delle verifiche su ben altri 17 siti di stoccaggio nel Siracusano per accertare se sono in condizioni di sicurezza ma aggiungo che non è possibile che le segnalazioni del rogo siano giunte dai cittadini, per cui è necessario rifare una rete capillare di controlli”.

La lettura delle targhe

Ed in merito alla sicurezza, il prefetto ha anche annunciato che ha avviato il progetto per la lettura delle targhe dei veicoli in transito sul territorio, capace, nell’immediato di identificare mezzi sospetti o rubati. Il Comune di Siracusa ha messo sul tavolo 20 mila euro per aderire al piano”