L’incontro di ieri tra il presidente della Regione, Renato Schifani, il ministro delle Imprese Adolfo Urso e la delegazione politica siracusana, con il deputato nazionale Luca Cannata e l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, ha, definitivamente, chiarito l’impegno dello Stato sul caso Lukoil.

Lo scudo della Sace

Sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, la Sace, la società per azione controllata dal ministero delle Finanze ed Economia (Mef), a fornire lo scudo alle banche, Intesa San Paolo e Unicredit, per erogare il prestito alla società proprietaria delle raffinerie di Priolo perché possa acquistare grezzo da altri paesi e proseguire l’attività produttiva, superando, così, l’ostacolo dell’embargo alle importazioni di petrolio russo, l’unico, al momento, lavorato negli stabilimenti.

“Tocca alle banche la richiesta”

Ma secondo quanto trapela da fonti politiche, la richiesta sulla garanzia Sace “dovrà essere richiesta dalle banche” che, comunque, il 17 ottobre, durante il vertice a Roma con i manager di Isab Lukoil, chiesero la documentazione relativa al piano di impresa: un passaggio obbligato per valutare la solidità del business. Il board della società rispose che, a breve, sarebbe stato inoltrato.

Il tempo stringe

Il ministro Urso ha dato appuntamento alle parti per il 18 novembre al fine di definire i dettagli ma il tempo corre inesorabilmente ed il rischio di non arrivare in tempo, prima del 5 dicembre, giorno dell’embargo alle importazioni dalla Russia è piuttosto concreto.

Comprare petrolio non è come andare al supermercato

“Mi auguro – dice Giovanni Cafeo, esponente della Lega – che si giunga ad una soluzione immediata perché dal 5 dicembre scatterà l’embargo alle importazioni del petrolio dalla Russia, per cui Lukoil ha necessità di disporre di soldi liquidi per acquistare greggio da altri paesi ma bisogna fare presto. D’altra parte, comprare petrolio non è certo come fare la spesa al supermercato: bisogna trovare un accordo con gli acquirenti, sottoscrivere i contratti e disporre gli ordini ai comandanti delle navi petroliere per l’arrivo del prodotto nella rada di Augusta.  Siamo fiduciosi sul cambio di passo e di attenzione del nuovo governo che riuscirà a trovare delle soluzioni”.

La Golden power

Il ministro Urso ha anche rassicurato sull’ipotesi vendita delle raffinerie Lukoil. “Ci auguriamo che l’impresa continui la sua attività – ha detto Urso – o se lo ritiene di cedere l’attività ad un investitore italiano o estero. In questo caso, essendo un settore in cui esiste la Golden power, qualunque sia un eventuale passaggio di proprietà potrebbe essere condizionato da quello che noi riteniamo fondamentale, vale a dire soprattutto il mantenimento della produzione e dei livelli occupazionali”

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