Gli agenti della Polizia municipale di Melilli hanno posto sotto sequestro 3 mila mascherine chirurgiche per bambini.
Sequestro in un negozio cinese
Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, la merce, rinvenuta in un negozio gestito da commercianti cinesi, era insicura, sotto l’aspetto sanitaria, si è scoperto che mancavano le autorizzazioni ma nel corso del controllo è emerso che 200 giocattoli, “pop it” erano anch’essi insicuri. Ne dà notizia il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, che si è detto amareggiato perché quei prodotti erano destinati ai bambini.
Tutelare la salute dei bambini
“Fatti come questo – conclude il sindaco Carta – non dovrebbero mai accadere e il nostro compito morale e istituzionale è quello di mantenere sempre alta la guardia e l’attenzione sulla salute pubblica e
in particolare a quella dei più piccoli”.
Scuole al collasso, non ci sono mascherine
A mancare sono proprio le mascherine, soprattutto a scuola. “Denunciamo la situazione di collasso in cui versano le scuole in Sicilia. Manca il personale a causa dell’alto numero dei contagi, mentre in tanti istituti non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 promesse dal Ministero dell’istruzione” afferma il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza.
“La politica ha fallito”
“È evidente – aggiunge – che la politica ha fallito per l’ennesima volta. I governi nazionale e regionale non solo in questi mesi hanno fatto poco o nulla per consentire alla scuola di affrontare la pandemia in modo efficace, ma addirittura hanno generato un conflitto di carattere normativo che sta producendo ulteriore caos e incertezza. Si vedano le sentenze con le quali il Tribunale amministrativo ha annullato le ordinanze dei sindaci in zona arancione, che disponevano la sospensione delle attività didattiche”.
Mancano mascherine nelle carceri
Le mascherine, per il contenimento del contagio, servono anche nelle carceri, come denunciato dal garante dei diritti fondamentali dei detenuti, Giovanni Fiandaca.
“Essendovi un grande -dice il garante – fabbisogno di tali dispositivi che andrebbero cambiati almeno una volta al giorno, sarebbe utile che alla fornitura di questo strumento protettivo (specie in carceri con elevata popolazione detenuta come il Pagliarelli) contribuissero con donazioni tutti coloro che sono sensibili alle condizioni di vita dei detenuti negli Istituti di pena”.
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