E’ morto, presumibilmente di infarto in una comunità a Catania Kevin Fiorentino, un ragazzo di 18 anni di Siracusa. Un decesso, su cui contorni spetterà ai medici pronunciarsi, che ha gettato nello sconforto la famiglia e gli amici che stentano ancora a crederci, soprattutto per le modalità. Secondo alcune prime informazioni, i soccorritori avrebbe provato a prestargli le cure ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Il cordoglio degli amici

Gli amici hanno postato sui social le foto del giovane, corredate da messaggi di cordoglio. “Ancora incredulo – scrive un amico –  non ci posso credere e non ci voglio credere che non ci sei più; mi mancherai tantissimo, non è un addio ma un arrivederci”. “Non ti potrò mai dimenticare amore mio, ti amo tantissimo”.

Gli attacchi di cuore dei giovani

Sono in tanti a chiedersi come sia possibile che un giovane possa subire un attacco di cuore.  Se ne è discusso di recente in una rivista internazionale molto prestigiosa come il National Geographic, secondo cui “sono sempre di più le evidenze che indicano che, rispetto ai decenni passati, è sempre maggiore il numero di giovani adulti che soffre di problemi cardiaci, e che la colpa è del peggioramento delle abitudini di vita, in particolare della cattiva alimentazione e della mancanza di esercizio fisico”.

Il caso del figlio di LeBron James

Eventi recenti hanno acuito queste preoccupazioni: alla fine di luglio, il diciottenne Bronny James, il figlio maggiore della star dell’NBA LeBron James, è collassato dopo un arresto cardiaco durante l’allenamento di basket presso la University of Southern California.

Il professore dell’Università di Harvard

“I giovani non sono immuni dal rischio di arresto cardiaco o attacco cardiaco, eppure molti pensano che queste siano ancora condizioni associate tipicamente gli anziani”, afferma al NG Ron Blankstein, esperto senior di cardiologia preventiva del Brigham and Women’s Hospitale professore di medicina alla Harvard Medical School di Boston. “Ma la cosa più importante che i giovani devono sapere è che le malattie cardiovascolari, nella maggior parte dei casi, possono essere prevenute, se si prendono le giuste contromisure”.