La raccolta differenziata a Siracusa ha raggiunto una soglia da cui non si schioda: la quota è del 50 per cento, come emerge dai dati del Comune relativi allo scorso anno. Il picco si è raggiunto nel mese di dicembre con il 50,83 per cento, il punto più basso si è registrato a giugno con il 47,69.
La campagna di sensibilizzazione per i ristoratori
L’amministrazione comunale e la Tekra, la società che gestisce il servizio di nettezza urbana, stanno promuovendo una campagna di sensibilizzazione della durata di due mesi, indirizzata, in particolare ai ristoratori e titolari di pubblici esercizi che, con l’arrivo in massa dei turisti nella stagione estiva, raddoppieranno i profitti ma anche la mole di immondizia.
“L’obiettivo è sensibilizzare sulle corrette pratiche di differenziazione e smaltimento dei rifiuti rivolgendosi a tutte le tipologie di utenze, domestiche e non domestiche, con una particolare attenzione ai commercianti e al settore ristorazione e food” spiegano dal Comune di Siracusa.
“Ho visto un operatore della Tekra caricare di tutto sul mezzo”
Ci sono, però, delle cattive pratiche anche da parte di chi ha il compito di raccogliere i rifiuti, come emerge da una testimonianza di un residente siracusano. “Nella giornata di ieri mi trovavo nell’area del distributore Esso di viale Scala Greca per il lavaggio della mia auto ma mi sono accorto che un operatore della Tekra stava raccogliendo i vari contenitori dell’immondizia, che erano differenziati, per poi caricarli tutti insieme nel mezzo. Ma che raccolta differenziata è? Da tempo, sollecitano la cittadinanza a dei comportamenti corretti e virtuosi in modo da abbattere i costi e poi assisto a queste scene”.
I costi
I costi del il servizio non sono certo bassi, come emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva e relativi al 2023, per cui a Siracusa una famiglia paga 413 euro di imposta sui rifiuti, la Tari, quando la media nazionale è di 320 euro mentre la media regionale è di 396 euro.
Il nodo dell’evasione
Certo, in merito alla raccolta differenziata, il dato non cresce perché ci sono residenti a cui non importa nulla di conferire in modo corretto ma è altrettanto vero che questa quota di persone non può rappresentare il 50 per cento della popolazione. Nel conto, vanno messi gli evasori che, dai dati del Comune, risalente, comunque, agli anni scorsi, si attestano intorno al 40 per cento. Una soglia elevata che non si smuove nonostante gli annunci e gli sforzi dell’amministrazione per stanarli
Imposta destinata a crescere
Il problema è che l’imposta dei rifiuti è destinata a crescere, come del resto paventato dagli stessi consiglieri comunali, tra cui Paolo Cavallaro, esponente di Fratelli d’Italia ed all’opposizione al sindaco. “Inaccettabile il probabile aumento della Tari, a cui gli uffici comunali stanno lavorando nell’ambito del Piano economico finanziario”. Il consigliere spinge il governo della città a dare la caccia agli evasori piuttosto che colpire chi, invece, il servizio lo paga già e profumatamente.
Il problema della discariche
Perché aumenterà la Tari? La risposta sta, come sempre, nei costi legati alle discariche, che sono il fulcro del sistema dei rifiuti in Sicilia. Del resto, se i Comuni siciliani, quelli grossi in particolare, non riescono a superare la soglia del 50 per cento della raccolta differenziata è inevitabile l’uso delle discariche in modo massiccio.
I dati in Sicilia ed i rifiuti all’estero
Secondo i numeri forniti dall’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, la provincia di Catania arriva al 47 per cento, quella di Palermo addirittura al 34%. Peraltro, le discariche sono sature, come quella di Lentini, di proprietà della Sicula Trasporti, al centro di una inchiesta antimafia, e così si è costretti a trasferire quote rilevanti di immondizia all’estero.
Costi che schizzano
Il trasferimento dei rifiuti in altre regioni d’Europa non è che sia gratuito. E così i proprietari delle discariche a chi chiedono il conto? Naturalmente ai Comuni. E cosa fanno i Comuni? A loro volta bussano alla porte del contribuente. E da qui l’ipotesi di aumentare la Tari, cosa che avverrà.
Gli affari d’oro
Nella discarica di Lentini, conferiscono 174 Comuni siciliani, per cui per la Sicula trasporti sono affari d’oro. “I costi sono aumentati per via del trasferimento all’estero o fuori regione dei rifiuti: nel giro di pochi anni il costo per i Comuni è salito in modo vertiginoso, da 120 a 390 euro a tonnellata” diceva appena un anno fa l’ex assessore all’Igiene urbana di Siracusa, Andrea Buccheri.
C’è la soluzione ma è impraticabile
La soluzione tampone sarebbe stata quella di creare delle mini discariche per provincia ma il progetto della cosiddette Srr, Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, è fallito.
I Comuni bussano alla Regione
Le amministrazioni comunali, con l’Anci in testa, per evitare di aumentare le tariffe ai contribuenti, si sono rivolte alla Regione perché il Governo Schifani metta sul piatto circa 60 milioni di euro per coprire i costi legati al trasferimento dei rifiuti all’estero.
I termovalorizzatori
La Regione ha pensato ai termovalorizzatori, due in Sicilia, una nella zona occidentale, l’altro in quello orientale, per una migliore gestione dei rifiuti. Ma, con una raccolta differenziata insufficiente, questi stessi impianti, per la cui realizzazione, comunque, servono degli anni, rischiano di non essere efficaci. Del resto, i termovalorizzatori non sono dei falò, per cui si può conferire di tutto.
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