- Grido di allarme degli operatori che assistono i pazienti psichiatrici
- Denunciano carenza di personale e mancanza di organizzazione delle Asp
- Lettera al presidente della Regione
Una lettera con una richiesta di incontro è stata inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, nonché assessore alla Salute, in merito alle condizioni difficili dell’assistenza psichiatrica siciliana. A scrivere è il presidente dell’associazione “Si può fare per il lavoro di Comunità”, Gaetano Sgarlata, che, in documento, espone le criticità del settore.
Personale carente
Nella lettera a Musumeci, è evidenziata “l’inadeguatezza delle piante organiche dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm) che si impoveriscono sempre di più di figure fondamentali per i progetti di prevenzione, cura e e riabilitazione. Parliamo degli psicologi, degli assistenti sociali e dei terapisti della riabilitazione”. Inoltre, “come è noto questo è dovuto al fatto che nelle linee guida per le piante organiche nei DSM vengono date percentuali precise da rispettare per i medici e gli infermieri e non per le altre figure professionali suddette”.
Le Asp non assumono
Il presidente dell’associazione sostiene che “le stesse piante organiche presentano centinaia di operatori in meno rispetto a quelle autorizzate dalla Regione perché le Asp non assumono le figure professionali che nel tempo vanno in pensione”.
La situazione nelle province
“In alcuni casi mancano anche le figure apicali dei Dsm come a Ragusa” spiega Sgarlata. Che aggiunge: “Gli operatori mancanti che sono sia psichiatri che psicologi, assistenti sociali, infermieri e terapisti della riabilitazione sono: nell’ Asp di Siracusa circa 30, nella Asp di Caltanissetta circa 20, nell’Asp di Ragusa circa 20 , nell’Asp di Palermo circa 60, nell’Asp di Trapani circa 20, nell’Asp di Agrigento circa 30, nell’Asp di Catania circa 60, nell’Asp di Messina circa 50 operatori in meno”.
La denuncia
“L’assistenza psichiatrica si limita sempre di più ad una pratica di prescrizione e somministrazione di farmaci” denuncia il presidente dell’associazione “Si può fare per il lavoro di Comunità”, Gaetano Sgarlata. “Le strutture mancanti e quelle esistenti sono spesso fatiscenti e faremo un elenco di massima sicuramente riduttivo rispetto alle carenze: la chiusura del SPDC di Gela e di Avola e l’allocazione del SPDC del Modulo dipartimentale di Modica a Scicli piuttosto che a Modica” conclude Sgarlata.
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