Nuovo affondo all’area del deputato regionale del Pd Tiziano Spada alla vigilia del congresso provinciale per eleggere il nuovo segretario e porre fine alla fase commissariale. Questa volta a pungolare i cosiddetti “spadiani”, riconducibili alla corrente di Bonaccini, è Renata Giunta, candidata a sindaco del Pd nella primavera del 2023, e componente della Commissione provinciale per il congresso, che contesta le denunce di irregolarità sollevate da Spada, autore, peraltro, di un ricorso alla Commissione nazionale di garanzia.
“Primarie non previste dallo Statuto”
Gli spadiani, che per il congresso hanno puntato sull’ex sindaco di Floridia, Orazio Scalorino, hanno insistito molto sulle primarie per eleggere il nuovo capo del Pd, che vorrebbe dire far votare tutti e non solo gli iscritti, come, del resto, continua a chiedere una nutrita pattuglia Dem per il congresso regionale.
“Mi è parsa poi singolare le richieste di primarie, non solo perché – argomenta Renata Giunta – non sono previste dallo Statuto per la segreteria provinciale, ma anche perché sono arrivate a pochi giorni dal voto, dopo l’approvazione unanime di un Regolamento e senza che nessuno nella Commissione per il Congresso avesse mai posto il tema”.
“Volevano candidatura unica”
La componente della Commissione provinciale per il congresso sostiene che proprio l’area di Spada, prima di tuffarsi a capofitto sulle primarie, avrebbe cercato, in tutti i modi, una intesa per convergere su un unico candidato. “Anzi, è bene dire a tutti e a tutte che vi è stata proprio dalla parte che a un certo punto ha tirato fuori le primarie, la richiesta non solo di candidatura unica ma addirittura di una lista unica, immagino per non misurarsi” taglia corto Renata Giunta.
Il tesseramento e la difesa di Bonomo e Cutrufo
Giunta, in merito alla questione del tesseramento irregolare sollevato da Spada, ritiene che sia un “attacco strumentale” così come quello nei confronti di Mario Bonomo e Gaetano Cutrufo, bollati dal deputato regionale come una sorta di quinta colonna del Centrodestra. “Sono persone che hanno fatto scelte diverse alle scorse elezioni amministrative, ma con le quali mi sono dopo confrontata su visioni comuni per la città. Persone che hanno fondato il PD a Siracusa e che aderiscono al percorso del partito a partire dalle scorse elezioni europee” dice la componente della Commissione provinciale per il congresso.
Domani il congresso
C’è, comunque, attesa per l’esito di domani: a contendersi la carica di segretari provinciale ci sono Piergiorgio Gerratana, Giuseppe Patti e Claudia Saccà, espressione dell’area Schlein, e Orazio Scalorino. “Domenica 26 gennaio – dice Giunta – gli iscritti e le iscritte voteranno per riorganizzare il Partito, avendo a disposizione non un candidato unico o una lista unica, ma più scelte. Partiamo da qui, passo dopo passo. C’è un gran bisogno di nuove proposte politiche e di costruire l’alternativa in provincia. La comunità delle democratiche e dei democratici si costruisce pensando e lavorando insieme”






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