E’ atteso per il 16 gennaio l’esame da parte del pm di Rosario Salemi, il poliziotto della Questura di Siracusa arrestato circa due anni insieme al suo collega, Giuseppe Iacono, con l’accusa di aver gestito un traffico di droga insieme ai vertici di una gang a capo di una piazza dello spaccio di Siracusa.

La linea della difesa

I due hanno sempre negato gli addebiti, anzi, come ammesso dall’avvocato Sebastiano Troia, legale di uno degli imputati, alla Procura di Siracusa è stato prospettato di portare in aula i verbali con gli interrogatori di garanzia a poche ore dall’esecuzione delle misure cautelari ma i pm, secondo quanto riferito dal professionista, si sono opposti.  I due  poliziotti, dopo aver trascorso un periodo di tempo in carcere, sono agli arresti domiciliari. In ogni caso, la deposizione di Salemi sarà assolutamente cruciale per il prosieguo del processo.

I legame con il clan del Bronx

Per i magistrati, i due imputati avrebbero avuto un solido rapporto con la gang del Bronx, che, in quel periodo, tra il 2011 fino al 2019, era guidata da Francesco Cesco Capodieci, ora collaboratore di giustizia e tra i principali accusatori dei poliziotti. Nella prossima udienza, fissata per l’11 gennaio, sarà proprio Capodieci ad essere sentito come testimone.

Le soffiate

Stando a quanto emerge nell’ordinanza del gip, i due poliziotti imputati avrebbero garantito l’impunità ai complici, rivelando l’esistenza di indagini a loro carico della Procura di Siracusa e della Direzione distrettuale antimafia di Catania, comprese specifiche informazioni in merito a intercettazioni  nonché i contenuti dei verbali di collaboratori di giustizia.

Le perizie contabili

Secondo la tesi della difesa, non ci sono elementi concreti per un’accusa così grave, peraltro gli stessi avvocati sostengono che dalle verifiche contabili i soldi ed i beni trovati nella disponibilità degli indagati non sarebbero riconducibili ad affari illeciti.