Tutto è iniziato quando una ragazza ha deciso di varcare la porta del centro antiviolenza Ipazia di Siracusa per denunciare gli abusi sessuali a cui sarebbe stata sottoposta per anni. Ne è nata un’inchiesta della Procura di Siracusa che ha indagato il patrigno, la madre della vittima ed i genitori dell’uomo: per tutti quanti è stato chiesto al gup del tribunale di Siracusa il rinvio a giudizio. La giovane, che frattanto è diventata maggiorenne, si è costituita parte civile, e sarà assistita dall’avvocato Loredana Battaglia ma al processo ci sarà anche l’associazione Ipazia, assistita dall’avvocato Ester Malvagna.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, gli abusi si sarebbero consumati nell’appartamento della famiglia, in via Luigi Cassia, nella zona della Mazzarrona, a nord di Siracusa. Da quanto emerso nelle indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, il patrigno dopo aver fatto assumere alla ragazza ” sostanze stupefacenti quali cannabinoidi e cocaina” l’avrebbe costretta “a subire e compiere con lui atti e rapporti sessuali”. Ma l’incubo per la giovane durava da tempo, “da quando la ragazza aveva circa 12 anni fino alla data della denuncia, con frequenza di due-tre volte la settimana, introducendosi di notte nella sua stanza” ma, secondo gli inquirenti, le violenze sarebbero avvenute pure “nei pressi della scogliera quando si recava a fare pesca subacquea”.

I magistrati hanno ravvisato delle responsabilità da parte della madre, che, nella loro tesi, non avrebbe impedito quelle violenze ai danni della propria figlia, avuta da una precedente relazione. Stesso comportamento omissivo è imputato anche ai genitori dell’uomo che, per gli inquirenti, pur vivendo nella stessa casa, non sarebbero intervenuti per difendere la giovane, all’epoca dei fatti minorenne.  In merito alla posizione del patrigno, la difesa dell’uomo ha chiesto che venga sottoposto al processo con il rito abbreviato condizionato alla perizia sul suo stato mentale. Nel corso dell’incidente probatorio, la vittima ha confermato tutto, svelando i particolari di quelle violenze.