Tutti insieme appassionatamente, stretti, assembrati alla faccia del Covid19 e delle misure per prevenire il contagio. E’ quanto accaduto a Siracusa, nella zona di viale Zecchino, dove ci sono diversi istituti superiori ma prima del suono della campanella alcuni studenti, per ingannare il tempo, hanno pensato tutti insieme di accomodarsi attorno ad un tavolino. Sotto lo sguardo dei passanti, degli automobilisti e degli stessi commercianti, quei ragazzi non hanno rispettato il distanziamento, alcuni di loro addirittura non indossavano la mascherina. Altro che lotta alla movida , ritenuta come uno dei principali vettori del virus, in questa zona di Siracusa si comincia di buon mattino a violare le regole, con cadenza giornaliera ma è altrettanto vero che i controlli non ci sono.

Ma sulla stretta antimovida, prevista nel Dpcm della Presidenza del Consiglio, c’è stata la rivolta dei sindaci. “Il Governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato – ha detto il sindaco di Palermo e Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando -. Se il Governo valuta, come sembra che sia dal contenuto del DPCM, che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri paesi d’Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei. Se si valuta la necessità di una sorta di “lockdown notturno” che somiglia molto al coprifuoco, il Governo lo decreti e disponga chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli. Basta con il gioco al massacro contro le amministrazioni locali”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Lentini, Saverio Bosco. “I sindaci decideranno sul coprifuoco dopo le 21? È una follia, propongo un ribaltamento dei ruoli, noi facciamo le dirette FB con mascherina e il Governo Nazionale viene sul territorio a controllare fisicamente la chiusura di piazze e strade”.