Periferie di Palermo invase dalla spazzatura. Piovono nuove segnalazioni di cittadini rispetto ad alcuni cumuli di rifiuti che si sono formati in città in questo ponte festivo del 25 aprile. Particolarmente colpita l’area di Acqua dei Corsari, in particolare in via Galletti e in via Messina Marine. Zone tipicamente soggette a migrazione di rifiuti dai comuni della provincia. Cumuli segnalati in altre aree della città, come Zen e Tommaso Natale. In generale però, la raccolta condotta da parte di Rap ha prodotto gli effetti sperati in buona parte della città. Segno di un meccanismo che, rispetto al ponte di Pasqua, ha funzionato meglio.

Le segnalazioni dei cittadini

I disagi purtroppo restano. “Abbiamo l’immondizia davanti alle nostre abitazioni – attacca un cittadino, che ha preferito rimanere anonimo – dobbiamo ridurci come mesi fa quando alcuni vicini non riuscivano ad uscire dai propri garage con i mezzi a causa dei cumuli?”. A preoccupare è anche il fenomeno dei conferimenti fuori orario, purtroppo diffuso in diversi quartieri della città. Gli incivili non hanno risparmiato nulla, nemmeno le fermate degli autobus. Come quella di via Galletti, dove gli utenti sono costretti ad attendere la linea 224 fra rifiuti ed erbacce. “Qui è una continua discarica – denuncia un residente della zona – ogni giorno troviamo nuovi cumuli e la gente continua ad abbandonare di tutto. La Rap non verrà ogni giorno – continua – ma non è soltanto colpa loro. Chiediamo più attenzione”.

A breve verrà votato il nuovo Pef Tari

In casa Rap sono giorni decisivi. L’azienda si appresta a celebrare la prova scritta per gli oltre 3500 candidati al concorso per assumere 306 operatori ecologici. Gli esami si svolgeranno il prossimo 29 aprile. Giorno nel quale il presidente della società Partecipata Giuseppe Todaro dovrà sedersi e ridiscutere con i sindacati i termini dell’ennesima proroga dei progetti di produttività (straordinari o doppi turni che dir si voglia). Inoltre, l’azienda attende l’approvazione in Consiglio Comunale del nuovo Pef Tari.

Il tributo comunale, come è noto, subirà un netto incremento rispetto al 2023. Secondo quanto previsto dalla determinazione della SRR Palermo 1, ente territoriale che si occupa di stabilire l’importo del Piano Economico Finanziario per gestire il servizio (abbreviato PEF), il corrispettivo Pef Tari salirà dai 103 milioni del 2023 agli oltre 115 milioni di euro del 2024 e ai 118 milioni di euro del 2025. Una vera mazzata per le tasche dei palermitani, già gravati dall’aumento dell’IRPEF e di altri tributi comunali. Eppure il Comune può fare poco da questo punto di vista, a parte mitigare gli effetti della decisione della SRR. La società risponde direttamente all’ente ministeriale ARERA e nel suo calcolo tiene conto di una serie di elementi necessari a finanziare il servizio offerto dall’azienda che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti. Nel caso di Palermo, appunto, la Rap.

Un salasso al quale si sommano le aggiunte. Ai 115 milioni di euro del 2024 bisognerà aggiungere i soldi necessari al Comune e quelli per ovviare all’inflazione. Si sale così alla cifra complessiva di 138 milioni di euro, la quale scenderà a poco meno di 130 per effetto di alcuni fondi statali utilizzati dal Comune ed attraverso l’aumento di 0,50 centesimi della tassa di soggiorno. Un salasso che, quindi, pagheranno in buona parte i cittadini palermitani (per 2/3 con le utenze domestiche e per 1/3 con le imprese), ma anche dai turisti. Per mettere tutto nero su bianco servirà però il voto del Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi sulla delibera firmata dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Pietro Alongi e pronta ad essere inserita all’ordine del giorno a Sala Martorana.

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