Saranno giorni decisivi in casa Rap. L’azienda si appresta a celebrare la prova scritta per gli oltre 3500 candidati al concorso per assumere 306 operatori ecologici. Gli esami si svolgeranno il prossimo 29 aprile. Giorno nel quale il presidente della società Partecipata Giuseppe Todaro dovrà sedersi e ridiscutere con i sindacati i termini dell’ennesima proroga dei progetti di produttività (straordinari o doppi turni che dir si voglia). In mezzo ci sarà il ponte del 25 aprile. E il rischio è che, così come avvenuto durante le festività di Pasqua, la città possa ripopolarsi di spazzatura a causa dei turni dimezzati e delle violazioni alle regole sui conferimenti. Eventualità che bisognerà evitare ad ogni costo. Soprattutto in un momento nel quale è prevista l’ennesima stangata per le tasche dei contribuenti.

Le carenza di personale e del servizio

Emergenze figlie di un dissesto funzionale ormai dilagante in casa Rap. Come è ormai noto, l’azienda ha perso circa 900 unità di personale negli ultimi dieci anni. Inoltre, alcuni dipendenti sono ormai inabili al lavoro sul campo per motivi di salute. Ciò ha comportato una serie di buchi nel servizio di raccolta rifiuti e in quello di spazzamento delle strade. Da qui è nata la necessità di assumere nuovo personale. I concorsi sono stati lanciati a fine 2022 dall’ex amministratore unico Girolamo Caruso. I bandi pubblicati dall’azienda sono due. Il primo riguarda l’assunzione di 46 autisti. Risorse fondamentali per l’avvio del nuovo step del piano di raccolta differenziata e per le quali si sono già chiuse le procedure di concorso. A mancare, ormai, è soltanto la delibera autorizzativa da parte della Giunta Comunale.

L’altro concorso riguarda invece l’assunzione di 306 operatori ecologici. Il 29 aprile, come sopra ricordato, si celebrerà la prova scritta alla quale parteciperanno circa 3500 candidati, selezionati fra oltre 18.000 domande giunte agli uffici di Rap. Dopodichè si passerà a redigere la graduatoria definitiva del concorso, la quale dovrebbe essere ufficializzata entro giugno. Ma non tutti i 306 vincitori entreranno in servizio subito. Di questi, solo 106 potranno immediatamente inserirsi nei ranghi di Rap. Per le altre 200 unità bisognerà attendere lo scorrimento della graduatoria e il reperimento delle risorse necessarie.

Festività snodo cruciale per Rap

Rap non vive infatti un buon momento sotto il profilo economico. Il quarto trimestre 2023 si è chiuso infatti con un passivo complessivo da 5,5 milioni di euro. Dato citato peraltro nella delibera con la quale il Comune adottava il piano di risanamento presentato da Rap. Per rilanciare l’azienda serviranno ulteriori passaggi, come ad esempio quello relativo al piano industriale. E fino ad allora, le assunzioni sopracitate saranno soltanto a tempo determinato, anche se il Comune ha già dichiarato di voler procedere in futuro alle stabilizzazioni.

In una situazione del genere, garantire gli standard minimi di decoro urbano in una grande città come Palermo diventa complicato. Problema mitigato nel quotidiano attraverso il ricorso ai sopracitati progetti di produttività ma che, durante i weekend e i festivi, riesplode in tutta la sua potenza a causa delle carenze nei turni di raccolta. Il ponte del 25 aprile sarà sicuramente un test probante per l’azienda, insieme alla successiva festa del 1 maggio. Tenere la città pulita sarà un obiettivo che Rap non si potrà permettere di mancare, soprattutto perchè in Consiglio Comunale si voterà la delibera relativa alla Tari, ovvero la tassa sui rifiuti.

Aumenti della Tari in vista, ultima parola al Consiglio Comunale

Il tributo comunale, come è noto, subirà un netto incremento rispetto al 2023. Secondo quanto previsto dalla determinazione della SRR Palermo 1, ente territoriale che si occupa di stabilire l’importo del Piano Economico Finanziario per gestire il servizio (abbreviato PEF), il corrispettivo Pef Tari salirà dai 103 milioni del 2023 agli oltre 115 milioni di euro del 2024 e ai 118 milioni di euro del 2025. Una vera mazzata per le tasche dei palermitani, già gravati dall’aumento dell’IRPEF e di altri tributi comunali. Eppure il Comune può fare poco da questo punto di vista, a parte mitigare gli effetti della decisione della SRR. La società risponde direttamente all’ente ministeriale ARERA e nel suo calcolo tiene conto di una serie di elementi necessari a finanziare il servizio offerto dall’azienda che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti. Nel caso di Palermo, appunto, la Rap.

Un salasso al quale si sommano le aggiunte. Ai 115 milioni di euro del 2024 bisognerà aggiungere i soldi necessari al Comune e quelli per ovviare all’inflazione. Si sale così alla cifra complessiva di 138 milioni di euro, la quale scenderà a poco meno di 130 per effetto di alcuni fondi statali utilizzati dal Comune ed attraverso l’aumento di 0,50 centesimi della tassa di soggiorno. Un salasso che, quindi, pagheranno in buona parte i cittadini palermitani (per 2/3 con le utenze domestiche e per 1/3 con le imprese), ma anche dai turisti. Per mettere tutto nero su bianco servirà però il voto del Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi sulla delibera firmata dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Pietro Alongi e pronta ad essere inserita all’ordine del giorno a Sala Martorana.

Articoli correlati