Si scalda il dibattito a Siracusa sul futuro del servizio idrico integrato su cui pende il commissariamento della Regione se l’Ati non provvederà ad individuare un gestore.

La decisione dei sindaci

In realtà, l’assemblea dei sindaci ha votato per l’affidamento ad un soggetto pubblico ma le parole espresse nei giorni scorsi dal sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta e quelle di oggi del coordinatore del Mpa di Siracusa, Mario Bonomo, hanno lasciato spazio ad una possibile revisione di quella indicazione.

Ipotesi società mista

Bonomo, più chiaramente, ha indicato la strada della società mista, tra pubblico e privato, del tutto contrario a questa ipotesi è un fronte politico composto da Lealtà e Condivisione, M5S, 100 Passi, Sinistra Italiana, Articolo 1, Pci e Unione Popolare.

“Sì a gestione pubblica, no ai privati”

“Non vorremmo, invece, che qualcuno voglia – spiegano – approfittare dell’occasione, ricorrendo magari ai poteri speciali che verrebbero eventualmente attribuiti a un commissario, per rimettere in discussione la scelta della gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, improntata ai criteri di sostenibilità ambientale, efficienza, economicità e salubrità ritrattando scelte già prese in favore di una gestione privata”.

La spinta della Regione

Il fronte politico che punta alla conferma della deliberazione dell’assemblea dei sindaci dell’Ati, ritiene che l’ipotesi del commissariamento possa accelerare le pratiche per la costituzione di una società pubblica per gestire il servizio idrico.

“La Regione ha finalmente deciso di imprimere – spiegano gli esponenti di Lealtà e Condivisione, M5S, 100 Passi, Sinistra Italiana, Articolo 1, Pci e Unione Popolare – un’accelerazione al percorso di affidamento del servizio idrico in Sicilia, imponendo alle autorità d’ambito (ATI) di provvedere agli adempimenti mancanti (a Siracusa occorre  completare liter di approvazione dello statuto dell’Azienda Speciale Consortile che dovrà gestire il servizio) entro 60 giorni. Decorso tale termine, sarà un commissario nominato dal governo regionale a farlo”.

“A due anni dalla scelta per la gestione pubblica – proseguono – del servizio idrico avvenuta nel 2020 da parte dell’ATI e ad un anno dall’approvazione del Piano D’Ambito è un bene che si ponga fine a questo immobilismo imponendo tempi certi all’Assemblea dei Sindaci sotto la minaccia del commissariamento. Dopo mesi di silenzio e ripetuti appelli di movimenti politici e associazioni caduti nel vuoto, la scelta della Regione può essere un’opportunità (come già avvenuto con il Piano D’Ambito ad opera del Commissario Azzarello) per la rapida conclusione di un iter sospeso da troppi anni e che ha già causato la perdita di oltre 60mln di euro del PNRR.

Il caso Siam a Siracusa

A Siracusa, il servizio idrico è stato affidato, tramite gara, per due anni, a partire dal 2021, alla Siam. L’azienda, frattanto, ha presentato 11 i progetti, 9 da parte della Siam, 2 del Comune di Siracusa, per un importo di 48 milioni di euro con l’obiettivo di migliorare la rete idrica di Siracusa.

“A tal proposito attendiamo ancora chiarimenti in merito ai progetti (sconosciuti) per i quali SIAM, con 1 anno residuo di affidamento (salvo proroghe), ha dichiarato di volere investire circa 49 milioni di euro nella nostra città” fanno sapere gli esponenti di Lealtà e Condivisione, M5S, 100 Passi, Sinistra Italiana, Articolo 1, Pci e Unione Popolare.

 

 

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