Una sorpresa poco gradita quella che, questa mattina, ha accolto i residenti del quartiere Mazzarrona: un’escavatrice è apparsa nell’area individuata dall’Amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo Centro Comunale di Raccolta (CCR) in via Don Luigi Sturzo. Il tutto è accaduto nonostante il parere negativo già espresso dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, che aveva rilevato la presenza di latomie a cielo aperto nella zona, imponendo quindi lo stop ai lavori.
La notizia ha immediatamente sollevato un’ondata di preoccupazione tra i cittadini, che si sono rivolti a Michele Mangiafico per chiedere chiarezza. Alcuni residenti hanno denunciato l’accaduto anche attraverso video diffusi sui social, documentando la presenza del mezzo da cantiere.
“Dalle informazioni raccolte dai residenti – dichiara Michele Mangiafico, leader di Civico 4 – sembra che l’intenzione della ditta appaltatrice fosse quella di ricoprire con terra le aree oggetto di scavi e indagini archeologiche, ma senza aver coinvolto gli enti competenti”.
Secondo quanto riferito da Mangiafico, grazie alla mobilitazione tempestiva della comunità e alla crescente consapevolezza civica, intorno alle 11 l’escavatrice è stata rimossa e caricata nuovamente sul mezzo di trasporto, presumibilmente in seguito a un provvedimento ufficiale.
“Ciò che emerge positivamente – continua Mangiafico – è il ruolo crescente dei comitati civici, sempre più attenti e determinati nella difesa dei legittimi interessi collettivi e nella richiesta di una vera riqualificazione delle periferie. Il loro contributo diventa fondamentale in una città che, spesso, sembra priva di punti di riferimento istituzionali”.
Resta tuttavia il fatto curioso – e per molti versi preoccupante – che si sia potuta verificare una simile situazione, in evidente contrasto con le disposizioni della Soprintendenza. Una mancanza di chiarezza da parte delle autorità competenti che i cittadini non intendono più accettare in silenzio.
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