Operazione di soccorso complessa nelle acque a sud-est della Sicilia, dove la Guardia Costiera di Siracusa ha tratto in salvo 166 migranti intercettati a bordo di un’imbarcazione in difficoltà, a diverse decine di miglia dalla costa. L’intervento è scattato dopo la segnalazione di un barcone in evidente stato di precarietà, in un tratto di mare reso particolarmente insidioso dalle avverse condizioni meteomarine.

La motovedetta

Una motovedetta ha raggiunto l’unità e, al termine di una lunga e delicata operazione, i militari sono riusciti a effettuare il trasbordo di tutte le persone a bordo, garantendo la sicurezza dei migranti nonostante il mare agitato. Conclusa la fase di recupero, la nave ha fatto rotta verso Augusta, individuato come porto sicuro per lo sbarco.

Arrivo ad Augusta

L’arrivo nella rada megarese è avvenuto nella mattinata di venerdì scorso, dopo diverse ore di navigazione. Una volta a terra, sono state immediatamente avviate le procedure previste, a partire dall’identificazione e dai controlli sanitari. Secondo quanto emerso, i migranti , di varie nazionalità, sono risultati complessivamente in buone condizioni di salute, pur segnati dalle difficoltà affrontate durante la traversata. Tra loro è stata segnalata anche la presenza di un bambino in tenera età.
Parallelamente, la Procura ha avviato le indagini per ricostruire l’itinerario seguito dall’imbarcazione e individuare eventuali responsabili dell’organizzazione del viaggio. Resta l’elemento di forte criticità legato al contesto in cui si è svolta la traversata: il tentativo di attraversare il Mediterraneo in condizioni meteomarine proibitive evidenzia, ancora una volta, l’elevato livello di rischio a cui vengono esposte centinaia di persone lungo le rotte migratorie verso la Sicilia.