C’è un’ambulanza che tre Comuni del Siracusano dovranno spartirsi a partire dal primo di agosto fino al 31 settembre. Una decisione assunta dall’assessorato regionale alla Salute, su input dell’Asp di Siracusa, per coprire il servizio a Portopalo di Capo Passero, che ne è sprovvisto ma assolutamente necessario perché nel periodo estivo il borgo marinaro quasi triplica la popolazione per l’arrivo dei turisti o di proprietari di case che scelgono di vivere qui, nella punta estrema della Sicilia orientale, nel periodo delle ferie.

La turnazione con Buccheri e Buscemi

Saranno i Comuni montani del Siracusano, Buscemi e Buccheri, a doversi spartire l’ambulanza e secondo quanto previsto dall’Asp di Siracusa ci vi sarà una turnazione “su base settimanale”, in quanto “l’assessorato ha disposto la dislocazione temporanea alternata settimanalmente a Portopalo delle autoambulanze medicalizzate dei comuni di Buccheri e Buscemi”.

Fsi-Usae, “non concordato nulla coi sindaci”

“Tale turnazione non è stata concordata con i sindaci dei comuni delle postazioni che prestano tale servizio e lasciano peraltro questi territori scoperti dalle ambulanze proprio nel periodo di maggiore afflusso” sostiene Renzo Spada, segretario della Fsi-Usae di Siracusa e coordinatore regionale Sicilia Sanità Privata Fsi-Usae.

Gli sforzi ed i costi per il personale

Secondo quanto sostenuto dal sindacalista siracusano, i disagi li avvertiranno non solo le comunità ma anche il personale del 118, costretto ” a percorrere tra i 70 e 140 km andata (la postazione di Buccheri dista 90 km andata da Portopalo), mentre per il normale sevizio percorrerebbero solo max 30 Km” e come se no bastasse il personale ci rimetterà economicamente.

Da quanto sostenuto da Spada, si recheranno “con i mezzi propri e senza nessun ristoro economico” inoltre, secondo la Fsi-Usae vi sarebbe anche la violazione di un accordo sindacale “che prevedeva il non spostamento del dipendente oltre i 40 km andata e comunque un pagamento di 2 ore a turno superando i 30 km andata” attacca Spada.

La soluzione

Il sindacato sostiene che questa soluzione debba essere abbandonata per trovare un’altra più attinente alle esigenze del territorio. “Si ritiene che il territorio in questione potrebbe essere servito nella gestione delle emergenze dalle ambulanze che operano entro i 30 km cosi come accade per la copertura delle postazioni esistenti” suggerisce Spada che si rivolge alla Regione ed alla Seus.