La spirale di aggressioni contro il personale della polizia penitenziaria in Sicilia continua senza sosta. Questa mattina, come denunciato dalla segreteria provinciale del USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), un agente in servizio alla Casa di reclusione di Augusta è stato ustionato da olio bollente lanciato addosso da un detenuto. La vittima secondo quanto riportato dal sindacato ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni di prognosi.
La catena di aggressioni
L’episodio si aggiunge a una lunga serie di aggressioni registrate negli ultimi mesi anche presso la casa circondariale Cavadonna di Siracusa. Qui, ad esempio, nel luglio scorso un agente è stato ferito da un detenuto durante una perquisizione: colpito con un pugno e costretto a ricorrere alle cure mediche.
Ad agosto, invece, un agente è stato brutalmente preso a calci e pugni: per lui una prognosi di diversi giorni dopo un’aggressione avvenuta nella sezione del carcere.
La denuncia dell’Uspp
Secondo l’USPP la situazione nelle carceri di Siracusa e Augusta è “ormai insostenibile”: sovraffollamento, carenza di organico, turni massacranti e assenza di misure concrete di protezione sono alla base di un clima di pericolo quotidiano per gli operatori. In una nota della segreteria provinciale si denuncia che “aggressioni come quella di oggi sono diventate quasi quotidiane, nel silenzio più assoluto da parte delle istituzioni”.
La sicurezza del personale
La richiesta — ribadita dall’USPP — è che vengano adottati provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza del personale: rafforzamento dell’organico, misure di prevenzione e tutela, e trasferimento immediato dei detenuti violenti.






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