L’ennesima occasione persa: il Palermo non va oltre il pari contro il Como, nella sfida valevole per la 35^ giornata del campionato di Serie B. Un match nel quale gli uomini di Corini, dopo una buona partenza nei primi venti minuti, sono spariti dal campo, così come gli avversari. Fatto palesatosi in una ripresa che è vissuta di attimi piuttosto che di vero gioco. Due squadre che sono sembrate paghe dell’obiettivo salvezza raggiunto piuttosto che cercare di aspirare ad un posto fra le sei squadre che si giocheranno i play-off.
Traguardo che sembra lontano per le corde dei rosanero: una sola vittoria nelle ultime dodici gare, in cui si leggono tanti errori e rimpianti. In questo, la sfida con il Como è lapalissiana. Primo tempo con buona partenza, sbloccato dalla rete di Buttaro e a cui ha risposto Cerri su rigore. Ripresa di assoluta noia. Nel momento in cui il Palermo deve fare gioco, dimostra tutti i suoi limiti.
Con un Como schierato a specchio e con pochi obiettivi di classifica, era compito dei rosanero dare la spallata al match. Obiettivo non raggiunto e su cui l’allenatore ha inciso poco. Lo dimostrano anche i cambi, apparsi fin troppo tardivi e, fatta eccezione in parte per Valente, apparsi poco incisivi. Ci sarà da riflettere. Non tanto in vista della sfida contro lo Spal, ma per la prossima stagione. I play-off sono ancora alla porta (in attesa degli altri incontri della 35^ giornata) ma, visto il rendimento del girone di ritorno, il Palermo non sembra quasi meritarli.
Le pagelle di Como-Palermo
Pigliacelli 6: Bravo a farsi trovare pronto sul colpo di testa di Odenthal. Non può nulla sul rigore di Cerri.
Marconi 6: Il Palermo rischia poco in fase difensiva anche per merito dei suoi interventi. Equilibrato, dirige bene il reparto arretrato.
Mateju 5: I pochi pericoli per la porta di Pigliacelli arrivano tutti dal suo lato. Con Buttaro impegnato in fase offensiva, l’esterno ex Brescia soffre le rare avanzate di Ioannou in maniera eccessiva.
Nedelcearu 5,5: Nella ripresa, si perde clamorosamente Gabrielloni in area. Al di là di ciò, prova a rendersi pericoloso in fase offensiva senza successo.
Buttaro 7: Lanciato da titolare dopo diversi mesi d’assenza e per emergenze dettate dagli infortuni, il difensore schierato oggi da ala destra si fa trovare pronto. Bravo ad inserirsi sui cross dalla sinistra di Sala, tramuta in gol la palla respinta dal palo dopo la conclusione di Brunori. A fine primo tempo va poi vicino al bis, sempre sull’asse con il numero 3 rosanero. Nella ripresa l’inattività si fa vedere in tutta la sua potenza, con un calo fisico evidente. La prestazione comunque gli vale il titolo di migliore in campo per i rosanero.
Segre 5: La corsa c’è, gli inserimenti e l’inventiva no. Nella ripresa, quando c’è da far uscire il tasso tecnico, l’ex Torino manca, così come tutta la mediana rosanero.
Gomes 5,5: Come sopra, partita di intensità e sacrificio. Troppo sbilanciato sulla fase difensiva, non aiuta quasi mai le avanzate rosanero. Nella ripresa sparisce, così come il resto del centrocampo.
Verre 5: Parte bene nei primi venti minuti, poi si incarta. Dai suoi piedi dovrebbero palloni illuminanti, così come chiesto dal mister in conferenza stampa. Ma, più che Modric, ci è sembrato di vedere il solito Verre delle ultime giornate. Inconcludente.
Sala 7: Dimostra di meritare il posto da titolare. Al netto degli infortuni, il numero 3 ha mostrato una spinta che la sua controparte, ovvero Aurelio, non è riuscito a mettere in campo se non in rare occasioni. Tutte le occasioni offensive del Palermo arrivano dai suoi piedi. Nel momento in cui cala, si spegne la luce di un centrocampo apparso abulico.
Tutino 4,5: Non ci siamo. Al netto dei primi venti minuti, poi sparisce dal campo. Da lui ci si aspetta estro e fantasia, ovvero la capacità di creare superiorità numerica e di spaccare le partite. Prerogative che non si sono viste, praticamente, in tutto il girone di ritorno.
Brunori 5: Palo a parte, è sempre fuori dal gioco. Fase calante della sua condizione atletica. Lo specchio di un Palermo lontano dai fasti di inizio anno.
Broh (dal 73′) s.v.
Soleri (dal 73′) s.v.
Valente (dal 78′) 6: Entra tardi, forse troppo. I suoi cross sono interessanti, ma non trovano partner di riferimento in avanti.
Damiani (dal 83′): s.v.
Vido (dal 83′): s.v.
Corini s.v.: Non incide. Non cambia le sorti di una gara che era partita a suo favore. Al netto di un rigore che può sembrare generoso, i suoi, così come visto in buona parte della stagione, continuano a non avere la capacità di ribaltare le partite. Si gioca in maniera scolastica, con pochissimi cambi di modulo e soluzioni alternative ad un 3-5-2 ormai stantio e leggibile da parte degli avversari. Una vittoria in dodici gare non è un ritmo sostenibile in chiave play-off. L’obiettivo stagionale è stato certamente raggiunto (ovvero la salvezza), ma dal Genio e dal suo gruppo, costruito dalla società nelle due sessioni di mercato, ci si sarebbe aspettato di più. In attesa di tempi migliori, si prende atto dell’ennesima prestazione a due facce, non sufficente a portare a casa i tre punti. Serve qualcosa di nuovo.
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